POLITICA ED AFFINI, le proprie personali opinioni..

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Miri;
view post Posted on 13/11/2011, 11:59     +1   -1




bye bye Silvio! :D
 
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.LeoPinto
view post Posted on 13/11/2011, 14:01     +1   +1   -1




dimesso_pp_566_4

 
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.LeoPinto
view post Posted on 13/11/2011, 20:02     +1   -1




225px-Presidente_Napolitano



Grazie Presidente.
 
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.LeoPinto
view post Posted on 21/11/2011, 10:03     +1   -1




Gli sprechi di Palazzo Silvio

Lo scorso anno la presidenza del Consiglio ha speso 4,7 miliardi. Con un aumento record tra staff, viaggi, show, indennità, mobili, jet e auto blu. Ecco la lista inedita

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Mario Monti ha promesso "sacrifici". Ma ha detto pure che chi governa deve avere il coraggio di metter finalmente mano ai "privilegi". Da premier incaricato non ha specificato a chi o cosa si riferisse, ma è assai probabile che ce l'avesse con le lobby, le corporazioni, gli evasori fiscali e, soprattutto, con i politici e le loro prebende. "Monti non è uno stupido, e sa che se vuole far trangugiare l'amara medicina agli italiani, dovrà innanzitutto tagliare le franchigie e gli sperperi della Casta", chiedono in coro commentatori ed economisti.

Qualcuno consiglia l'abolizione immediata delle Provincie, altri puntano sul dimezzamento dei parlamentari, ma di sicuro il professore potrebbe cominciare a fare le grandi pulizie cominciando dalla sua nuova casa. Palazzo Chigi è infatti un mostro succhiasoldi, l'istituzione più costosa d'Italia: "l'Espresso" ha letto le spese (inedite) della presidenza del Consiglio del 2010, scoprendo che la corte di Silvio Berlusconi è costata oltre 4,7 miliardi di euro in 12 mesi, con un aumento del 46 per cento rispetto alle uscite registrate nel bilancio 2006.

La crescita può in parte essere spiegata con la decisione di Romano Prodi di trasferire alcune competenze sotto la presidenza del Consiglio (che così ha inglobato le politiche per lo Sport, per la Famiglia e la Gioventù), né bisogna dimenticare che una grande fetta dello stratosferico budget viene mangiata dagli interventi "attivi" dei vari dipartimenti, Protezione civile su tutti: nel 2010 l'emergenza per il terremoto in Abruzzo ha pesato sui conti per oltre 800 milioni di euro. Ma l'anno scorso - come, va detto, succedeva anche ai tempi dei governi di centrosinistra - una valanga di denaro è servita anche a far sopravvivere il Palazzo: centinaia di milioni di euro sono partiti per il funzionamento dell'ufficio del presidente Berlusconi e del sottosegretario Gianni Letta, dell'ufficio stampa retto da Paolo Bonaiuti e dei vari "servizi" controllati dal segretariato generale, senza dimenticare le strutture di diretta collaborazione e i dipartimenti guidati da sottosegretari e ministri senza portafoglio. Alla fiera degli sprechi hanno partecipato tutti.

Andiamo con ordine. Per il solo "funzionamento" di Palazzo Chigi nel 2010 lo Stato ha impegnato quasi mezzo miliardo di euro, che se ne vanno in stipendi ai dipendenti, indennità, missioni, affitti e comitati di ogni forma e specie. Eppure, nel maggio di un anno fa, in piena crisi economica, il Cavaliere aveva promesso solennemente di ridurre la spesa pubblica. "La spesa è ingente, capillare e non più sostenibile, soggetta a pessime gestioni e malversazioni". La colpa? "I governi consociativi" della Prima Repubblica e "il governo della sinistra" che avrebbe fatto esplodere i costi. Che fare, dunque? La ricetta migliore, spiegava l'ex capo del governo, è semplice: "Limare gli sprechi degli enti, dell'amministrazione pubblica e della politica".

Se l'ex presidente del Consiglio predicava bene, la sua presidenza del Consiglio ha razzolato male. Per fare un confronto tra le spese di Berlusconi e quelle dell'ultimo governo di centrosinistra basta prendere il bilancio del 2007, l'ultimo gestito da Prodi e il suo staff. Per il segretariato generale (l'ufficio comandato da Manlio Strano che gestisce le funzioni istituzionali, le spese di rappresentanza, i voli blu, la biblioteca di Palazzo Chigi e il servizio per "il raccordo organizzativo tra le varie strutture della Presidenza") nel 2010 la spesa corrente è arrivata a 631 milioni di euro, di cui 363 milioni inghiottiti dai costi fissi per stipendi e uffici vari. Sono cifre degne di una reggia imperiale, che non conoscono freni: così l'anno scorso per il funzionamento del segretariato il Cavaliere ha speso 80 milioni in più rispetto al 2007.

L'ufficio stampa di Palazzo Chigi, che già con Prodi costava mezzo milione l'anno, con il Cavaliere è schizzato a quota 645mila: i comunicati di Paolo Bonaiuti e dei vari collaboratori per diffondere il credo di "Silvio" e le opere del primo ministro ci sono costati in pratica 1.700 euro al giorno. Altri 81 mila euro sono finiti nell'acquisto di giornali, 77 mila per le pubblicazioni on line della Biblioteca Chigiana.

 
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.LeoPinto
view post Posted on 7/4/2012, 08:46     +1   -1




LEGALADRONA

bossi_trota_pp2

 
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.LeoPinto
view post Posted on 4/5/2012, 12:59     +1   -1




Agenzia delle uscite: il tempo è arrivato – di Enrico Zanetti

La nomina di Enrico Bondi a supertecnico dei tagli di spesa non sortirà effetti miracolistici se non sarà accompagnata anche dall’attribuzione di superpoteri.

Servono poteri coercitivi, responsabilità chiare e conseguenze sanzionatorie rilevanti e veloci per eliminare sprechi ed inefficienze delle pubbliche amministrazioni centrali e di quelle periferiche.

Se una partita IVA non effettua, in via telematica, alle prescritte scadenze, le comunicazioni dei dati che gli vengono richiesti dall’Agenzia delle entrate per una più efficace lotta all’evasione, è soggetto a rilevanti sanzioni pecuniarie.

Cosa succede al dirigente di un’amministrazione o di un ufficio che fornisce dati incompleti o reticenti sugli incarichi dei dirigenti, sul parco autovetture a disposizione o su altre voci che gli vengono richieste ai fini di un puntuale censimento finalizzato ad una più efficace lotta agli sprechi e alle doppie o triple remunerazioni?

Se un contribuente è destinatario di un avviso di accertamento, con il quale l’Agenzia delle entrate contesta un determinato importo di tributi evasi, può fare ricorso alla magistratura tributaria, ma l’accertamento rimane comunque esecutivo per il 30% anche in pendenza di giudizio.

Perché, se Enrico Bondi e la sua task force individuassero nello svolgimento del loro lavoro delle situazioni in cui ritenessero di poter contestare un danno erariale, non dovrebbero poter emettere apposito avviso nei confronti dei soggetti responsabili, lasciando a questi ultimi la possibilità di ricorrere presso la magistratura contabile, ferma restando l’esecutività del 30% degli importi contestati?

E perché, infine, un gruppo di lavoro di questo tipo, con questi compiti e questi poteri, dovrebbe essere limitato a contingenze eccezionali quali quella attuale, invece che strutturarsi in modo permanente e divenire quell’Agenzia delle uscite di cui il Paese ha bisogno non meno di quanto lo Stato abbia bisogno dell’Agenzia delle entrate?

I passi avanti compiuti dal 2006 in poi sul fronte della lotta all’evasione fiscale non si sono realizzati semplicemente nominando un direttore capace, ma anche e soprattutto implementando i poteri ispettivi e coercitivi dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia.

Una implementazione che è stata a buon diritto assai poco digerita anche da tanti cittadini che, pur non tifando per gli evasori, proprio non ce la fanno a tifare per uno Stato così incapace di applicare a se stesso la ricetta che pretende di applicare a loro.

Con l’Agenzia delle uscite, si vince sul fronte della lotta agli sprechi e alla corruzione nel settore pubblico e si trasforma la lotta all’evasione fiscale, da battaglia di uno Stato vorace contro i cittadini, a naturale approccio rigoroso di uno Stato intransigente anzitutto con chi opera in suo nome.

Questa è la via da seguire, non quella indicata oggi da una politica che sembra più incline ad avallare il desiderio di fuga dei cittadini dai loro obblighi che non proporre un analogo rigore nei confronti di se medesima, del pubblico e del parapubblico.

A sua volta, il Governo Monti non può pero’ limitarsi a stigmatizzare senza eliminare l’evidente ed insopportabile disequilibrio che oggi esiste tra contribuenti sudditi e Stato sovrano.

È un disequilibrio che non può durare e, in un modo o nell’altro, sarà spezzato.

Noi siamo per il riequilibrio al rialzo, non per quello al ribasso.

Noi siamo per l’Agenzia delle uscite.

http://www.chicago-blog.it/2012/05/03/agen...enrico-zanetti/
 
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590 replies since 20/4/2007, 15:47   3903 views
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