CRONACHE e CURIOSITA', le news del giorno e non solo

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view post Posted on 14/6/2010, 16:12     +1   -1

Leggenda

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Doodle 4 Google – "I love football"


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Doodle for Google è un concorso in cui invitiamo i giovani a disegnare il logo di Google con uno stile personale (creando un cosiddetto "doodle").

Il mese scorso abbiamo invitato bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 17 anni a dare sfogo alla propria creatività sul tema della passione per il calcio, chiedendo loro di disegnare il logo di Google.

Abbiamo ricevuto moltissimi disegni, opere d'arte adorabili, creative e uniche. Poi abbiamo dovuto scegliere i doodle che sarebbero entrati nella fase finale del concorso: uno de compiti più impegnativi, entusiasmanti e piacevoli, che ci ha tenuti impegnati nelle scorse settimane. Fai clic qui per vedere i finalisti italiani.

Infine, gli utenti italiani hanno votato il loro doodle preferito tra i finalisti.

Il vincitore per l'Italia è: Manuel Colarusso, di 16 anni. Congratulazioni! Oltre a essere mostrato sulla home page di Google Italia, il doodle di Manuel parteciperà al concorso mondiale e avrà la possibilità di essere visualizzato sulla home page di Google a livello internazionale.

Il doodle di Manuel sarà sull'home page di Google lunedì 14 giugno, giorno della prima partita della nazionale italiana ai mondiali del Sud Africa.

Nome: Manuel Colarusso

Età: 16

Il calcio ha spesso creato un legame a volte temporaneo tra persone con culture differenti. Per questo, nel mio logo, ho voluto rappresentare quest'unione che nasce dall'amore per il calcio.
 
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Ibrakadabra_Style
view post Posted on 14/6/2010, 18:40     +1   -1




molto carino
 
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view post Posted on 28/6/2010, 14:33     +1   -1

Leggenda

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Pietro Taricone in fin di vita
Incidente con il paracadute


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L'attore e protagonista del primo "Grande Fratello" è in condizioni "disperate" dopo un lancio presso l'Aviosuperficie di Terni. Un colpo di vento o una manovra sbagliata potrebbero aver causato l'avvitamento. Negli scorsi mesi altre due vittime sempre a Terni

TERNI, 28 giugno 2010 - Pietro Taricone, attore, ex "gieffino" è rimasto gravemente ferito in seguito a un incidente avvenuto stamani durante un lancio con il paracadute all'Aviosuperficie di Terni. Taricone, 35 anni, noto soprattutto per aver partecipato alla prima edizione del "Grande Fratello", è ricoverato all'ospedale della città umbra. All'Aviosuperficie di Terni sono intervenuti polizia e carabinieri per accertare le cause dell'incidente.

Ricostruzioni e precedenti — Le condizioni di Pietro Taricone caduto oggi dopo un lancio con il paracadute sono giudicate «disperate». L'attore, dopo l'incidente, è stato immediatamente ricoverato nell'ospedale di Terni. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie ha riportato numerosi lesioni in diverse parti del corpo e una emorragia interna. Quando è arrivato al pronto soccorso non sarebbe stato cosciente. In ospedale si trova attualmente la moglie Kasia Smutniak, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente dell'aviosuperficie dove oggi Taricone si è lanciato. Taricone praticava abitualmente questo sport, secondo le prime ricostruzioni potrebbe essere stato un colpo di vento improvviso o una manovra sbagliata ad aver causato l'avvitamento del paracadute e la caduta. Il 3 aprile e il primo maggio scorsi due paracadutisti erano morti in seguito a incidenti avvenuti presso l'aviosupeficie di Terni.
 
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il Poltergeist
view post Posted on 28/6/2010, 15:21     +1   -1




SPERIAMO CHE CE LA FACCIA

FORZA PIETRO
 
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Berny™
view post Posted on 28/6/2010, 17:20     +1   -1




Sono con te,mi dispiace
 
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view post Posted on 28/6/2010, 17:40     +1   -1

Leggenda

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L'unico che dopo il grande fratello si è dato da fare seriamente per diventare qualcuno, e non rimanere pietro del gf!
 
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WINTERFOREVER
view post Posted on 28/6/2010, 21:19     +1   -1




Forse l'unico "gieffino" che non mi sta sul cazzo.

Forza guerriero, tieni duro !!!
 
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WINTERFOREVER
view post Posted on 29/6/2010, 05:54     +1   -1




E' morto Pietro Taricone


L'attore ed ex concorrente del Grande Fratello si era schiantato con il paracadute a Terni

TERNI - Pietro Taricone non ce l'ha fatta.
Il 35enne attore nato a Frosinone è morto nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Terni dove era stato trasferito dopo un’operazione durata diverse ore.
Il decesso - secondo quanto si è appreso - è stato provocato da improvvise complicazioni.

Nel primo pomeriggio di ieri Taricone era rimasto gravemente ferito in seguito a un lancio con il paracadute presso l’aviosuperficie di Terni.
Rianimato sul posto da personale del 118 dopo avere subito un arresto cardio-circolatorio, era stato subito trasferito in ospedale dove gli sono riscontrate diverse fratture, in particolare alle gambe e al bacino.
Taricone aveva inoltre subito traumi alla testa e all’addome, con emorragie definite «importanti».
Era stato quindi operato per oltre nove ore e l’intervento aveva permesso di risolvere il problema legato alle perdite di sangue e di ridurre le fratture.
Poi però la morte senza che Taricone avesse mai ripreso conoscenza.

Con l’attore è sempre rimasta in ospedale la compagna che si era lanciata con il paracadute poco dopo di lui dallo stesso aereo;
insieme a loro i parenti più stretti della coppia.


RIP O Guerriero,
 
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view post Posted on 29/6/2010, 08:51     +1   -1

Leggenda

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RIP PIETRO
 
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Boss®
view post Posted on 29/6/2010, 10:37     +1   -1




Rip, quanto mi dispiace...destino di merda
 
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il LEO
view post Posted on 29/6/2010, 11:30     +1   -1




che tristezza!

una brava persona e un grande personaggio.

Non ci sono parole veramente.é stato un grande e tutte queste dimostrazioni d'affetto che stanno arrivando in occasione di questo evento luttuoso lo provano.
 
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Berny™
view post Posted on 29/6/2010, 11:42     +1   -1




cavolo...mi dispiace un casino
 
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il LEO
view post Posted on 18/7/2010, 10:49     +1   -1




Distrutte le statue di Falcone e Borsellino poche ore dopo la loro installazione a Palermo

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Sorridenti, fianco a fianco, uno seduto su una panchina con le gambe incrociate, l'altro in piedi, colto nel gesto di accendersi l'immancabile sigaretta. Queste erano le due statue in gesso, realizzate dallo scultore palermitano Tommaso Domina, che raffiguravano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, distrutte la notte scorsa poche ore dopo essere state installate in via Libertà a Palermo. Quando questa mattina i carabinieri le hanno trovate a terra, semidistrutte, hanno dovuto faticare non poco per contenere la rabbia di tanti palermitani indignati per quello che, come lo ha definito lo stesso sindaco Diego Cammarata, appare un «vergognoso gesto vandalico-intimidatorio». Un episodio che getta una luce sinistra su una realtà, quella della lotta alla mafia, che proprio in questi giorni si stringe nel ricordo della strage di via D'Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992.

La distruzione delle due statue ha sollevato immediatamente un coro unanime di indignazione, a cominciare dal presidente del Senato Renato Schifani che ha posto l'accento sull'inaudita "gravità" del fatto "che scuote le coscienze di quanti credono fermamente nei valori della legalità e della democrazia". Alle parole di Schifani hanno fatto eco quelle del presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo per il quale oltre alla gravità dell'episodio, è da condannare «la mancanza di consapevolezza del prezzo pagato dal paese per garantire a tutti valori preziosi come la libertà e la democrazia contro la mafia».

Accanto alla due statue, presentate la prima volta lo scorso 23 maggio per celebrare l'anniversario della strage di Capaci, lo scultore Domina aveva installato un pannello con sopra scritto: «Giovanni e Paolo, due uomini liberi con le loro idee, nel sole, nell`allegria, nell`amicizia, fra la loro gente»; stamani, accanto a quei poveri rottami di gesso, qualcuno, una ragazza, ha voluto lasciare dei fiori e un biglietto. Un messaggio che racchiude in una frase, senza giri di parole, la risposta di una città intera: "Per chi l'ha fatto, fate schifo!".

 
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il LEO
view post Posted on 19/7/2010, 09:51     +1   -1




'MONTAMI': SPOT SESSISTA
RITIRATO IN SICILIA


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L'Assessorato alla Famiglia del comune di Milazzo ha chiesto il ritiro di una pubblicità oggetto di contestazioni da parte del gruppo cittadino "Donne Libere". Lo spot, della ditta di impianti fotovoltaici 'Cauldron', vede una donna accucciata sul pavimento e lo slogan "Montami, a costo zero". La pubblicità è stata definita "volgare e sessista" nel comunicato dell'associazione, secondo la quale il messaggio, "stereotipato e non rispettoso della dignità ed integrità umana, risulta degradante e produce un impatto mediatico diseducativo". "Il messaggio pubblicitario deve sempre tenere conto delle ragioni dei destinatari che, in questa occasione, non hanno mancato di far sentire il loro disappunto - hanno commentato dall'Assessorato - Auspichiamo pertanto un pronto ritiro della pubblicità con un messaggio meno discutibile e più positivo".

 
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il LEO
view post Posted on 24/7/2010, 14:24     +1   -1




Le Far Oer e il massacro delle balene
Un attivista di Sea Shepherd sotto copertura documenta la mattanza dei cetacei: sgozzati dopo essere stati intrappolati in una baia. Come nel film «The Cove»

MILANO - Si è finto per giorni uno studente svedese aspirante regista in vacanza nelle isole Far Oer, un arcipelago che sta nel mezzo dell'Atlantico tra la Scozia, la Norvegia e l'Islanda divenuto ormai quasi del tutto indipendente dalla Danimarca, a cui era storicamente legato dal punto di vista governativo. E con questa copertura è riuscito nel suo intento: documentare la Grindadrap, la mattanza delle pilot whale, le balene dalle pinne lunghe, che ogni anno avviene sulle coste dei villaggi di questo piccolo stato, che in Italia ha goduto di qualche momento di celebrità per avere ospitato la nazionale di calcio durante la fase delle eliminatorie dei campionati mondiali. Peter Hammarstedt è uno degli uomini di punta degli equipaggi di Sea Shepherd impegnati nelle azioni di contrasto alle baleniere giapponesi. E proprio per questo alla fine è stato costretto a fuggire dopo essere stato riconosciuto da alcuni dei cacciatori di balene, che lo avevano visto nella serie tv «Whale Wars» (trasmessa anche in Italia da Animal Planet) e che lo hanno notato mentre fotografava e riprendeva le carcasse dei mammiferi allineati sulla spiaggia.

«SPETTACOLO» PER BAMBINI -L'uccisione delle balene è considerata una tradizione irrinunciabile dagli abitanti delle Far Oer che, come si vede nelle foto scattate dallo stesso Hammarstedt e da quelle diffuse dall'agenzia Reuters, non si fanno remore nel portare anche i bambini piccoli ad assistere allo «spettacolo».Ma la macellazione di massa che viene compiuta ogni anno in questo sperduto angolo d'Europa è qualcosa di particolarmente cruento e ricorda la mattanza dei delfini che viene compiuta in Giappone nella baia di Taiji (i mammiferi sono sospinti in un piccolo golfo da cui non potranno scappare e poi sterminati), denunciata e documentata dal film «The Cove», premiato tra l'altro anche alla notte degli Oscar e all'ultimo Festival di Cannes. Le balene vengono accerchiate e poi letteralmente sgozzate con coltelli e lame affilate.

LA MATTANZA - Hammarstedt ha raccontato dell'uccisione di un branco di 236 pilot whales avvenuto nei pressi dell'abitato di Klaksvik. L'attivista di Sea Shepherd ha appreso dell'imminente massacro captando una conversazione via radio tra alcuni dei balenieri. Ha individuato l'area in cui sarebbe stato compiuto, è saltato sull'auto ed è arrivato nella cittadina, dove la mattanza era già cominciata. Da solo non ha potuto fare nulla per fermare quanto stava accadendo. Ha potuto solo cercare di documentare l'accaduto. Fino a quando, appunto, è stato riconosciuto e poi messo in fuga in malo modo. Hammarstedt ha anche spiegato di avere ricevuto delle minacce nelle ore successive, tanto che dal quartier generale dell'associazione gli è stato intimato di lasciare subito il Paese.

SPECIE PROTETTA - Le balene dalle pinne lunghe sono classificate come «rigorosamente protette» dalla Convenzione per la Conservazione della natura e degli habitat naturali. Ciò nonostante la caccia e la successiva mattanza si ripetono ogni anno. «A differenza di quanto avviene a Taiji - spiegano quelli di Sea Shepherd -, nelle Far Oer ci sono almeno una ventina di baie adatte a compiere questo tipo di mattanza. E questo rende difficile prevedere dove esse possano avvenire e quindi predisporre azioni preventive per impedirle». «Tra gli animali uccisi - ha raccontato Hammerstedt - c'erano anche femmine gravide e balenotteri ancora non nati e attaccati al cordone ombelicale delle loro madri. Un intero branco di balene che fino a qualche giorno fa poteva nuotare libero nelle acque del Nord Atlantico è stato sterminato in un unico bagno di sangue».

IL DOLORE DELLE MADRI - Gli abitanti delle Far Oer sostengono che il metodo utilizzato per l'uccisione delle balene è quello più indolore possibile. Non la pensano così gli animalisti: «Ho visto balene con diversi tagli all'altezza del capo - ha detto ancora Hammerstedt -, alcune sono state colpite più volte e hanno impiegato fino a quattro minuti prima di morire. I feti sono stati estratti dal ventre delle madri e lasciati morire sulla banchina. Questa razza di balene è molto matriarcale: non posso immaginare la paura e il panico che queste madri hanno provato nel vedere le loro famiglie sterminate davanti ai loro occhi».



SPOILER (click to view)

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879 replies since 16/12/2006, 03:32   3583 views
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