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leodsquared
view post Posted on 22/5/2007, 23:51     +1   -1




ragazzi siete appassionati?beh allora rendiamo partecipe tutto il forum della vostra cultura nell'ambito della famosissima vignetta

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Le sue avventure inedite vengono pubblicate mensilmente nell'albo Tex, edito dalla Sergio Bonelli Editore, in origine in formato striscia, successivamente, verso la fine degli anni cinquanta, nell'attuale formato tascabile, tipico anche delle successive pubblicazioni bonelliane.

Si sono aggiunte inoltre pubblicazioni speciali, a cadenza annuale, quali l' Almanacco del West, Speciale Tex (più conosciuto come Texone) e il Maxi Tex. Il primo caratterizzato, oltre che dalla presenza di una storia a fumetti, da servizi e materiale informativo riguardante il mondo della frontiera, il secondo, in alcuni casi affidato a disegnatori esterni alla casa editrice, di grandezza e foliazione extra, il terzo di formato identico al Tex mensile ma con un numero di pagine maggiore (circa 300).

Sono pubblicate infine tre ristampe (Tex tre stelle, TuttoTex e Tex nuova ristampa); dal febbraio 2005 è stata introdotta anche la ristampa dei Texoni, con cadenza semestrale (Tex Stella d'Oro).

Gli albi, come tutti i fumetti della Bonelli, sono rigorosamente in bianco e nero, ad eccezione del numero 100 e dei suoi multipli.

Dal febbraio 2007 vengono riproposti con il nome di Collezione storica a colori ed allegati sia al settimanale L'espresso che al quotidiano la Repubblica (il progetto è nato in collaborazione con l'omonimo gruppo editoriale), i primi episodi storici di Tex in 50 volumi, per la prima volta interamente a colori e con una nuova copertina realizzata per l'occasione da Claudio Villa.

Tex è nato, nel 1948, più come esperimento artigianale che come fumetto destinato a divenire un fenomeno editoriale, oggetto negli anni seguenti anche di indagini sociologiche e tesi di laurea e che dopo quasi sessant'anni galoppa ancora in tutte le edicole. Venne ideato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini come fumetto di "sostegno" all'altro personaggio a cui stavano lavorando all'epoca, Occhio Cupo, una storia di cappa e spada. Nei primi numeri di Tex Willer l'aspetto fisico di Tex riprende molte caratteristiche dal personaggio di Occhio Cupo: i jeans così stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange. Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo venne subito dimenticato e invece fu Tex a prendere il volo, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell'aspetto attuale del personaggio.

Unica alternativa a Il grande Blek ed a Capitan Miki, del trio EsseGesse, personaggi di grande successo negli anni cinquanta, è il secondo personaggio western ideato da Gian Luigi Bonelli; il primo, del 1947, è Il Giustiziere del West. Anticipando il revisionismo storico statunitense, Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista verso i Nativi americani dell'epopea West, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popolo dotato d'una radicata cultura, degna di rispetto.

La prima striscia, Il totem misterioso, esce il 30 settembre 1948 con i disegni di Aurelio Galleppini, disegnatore cui si aggiungeranno: Guglielmo Letteri, Erio Nicolò, Giovanni Ticci, Fernando Fusco, Claudio Villa, Vincenzo Monti, Fabio Civitelli ed altri; a questi vanno inoltre sommati numerosi autori stranieri fra cui gli spagnoli Alfonso Font, José Ortiz, Jesús Blasco, Manfred Sommer, l'argentino Miguel Angel Repetto.

Alla realizzazione delle tavole degli Speciali sono stati chiamati anche guest star del calibro del maestro statunitense Joe Kubert e di Magnus, il celebre papà di Alan Ford.

É interessante sottolineare che in tal modo ogni singolo professionista, con il consenso esplicito della casa editrice, ha in un certo senso creato un proprio Tex, che pur rifacendosi all'originale ha caratteristiche peculiari che i lettori assidui riconoscono immediatamente.

Ai testi, oltre a quelli del creatore, i principali apporti sono stati opera di Guido Nolitta, Claudio Nizzi e Mauro Boselli.

Tutte le copertine della serie, dagli esordi fino al numero 400 (febbraio 1994), sono state realizzate da Aurelio Galleppini; attuale copertinista è Claudio Villa.

A proposito del volto di Tex, Galep si ispirò inizialmente alle fattezze di Gary Cooper, per poi prendere a modello se stesso[1]. I vari disegnatori che si sono avvicendati nel corso degli anni ad illustrarne le gesta hanno fornito un'interpretazione molto personale del personaggio: è possibile ravvisare spesso i lineamenti larghi e bonari di un John Wayne o duri e impenetrabili di un Clint Eastwood. A detta di Sergio Bonelli, con i suoi tratti marcati e le mascelle squadrate Tex ricorderebbe molto Charlton Heston.

Tex viene descritto in diverse occasioni come uomo ben piantato, di età intorno ai 40-45, alto circa 180 cm.

In tema di vestiario, il personaggio Tex si presenta quasi sempre con gli stessi capi d'abbigliamento e precisamente: un cappello tipo Stetson, una camicia di colore giallo, fazzoletto nero annodato al collo, pantaloni stile jeans, un paio di stivali con annessi speroni e, alla vita, il cinturone. Solo quando si trova alla riserva o nelle avventure che hanno per protagonisti i nativi indossa abiti differenti, ovvero: giacca (che riporta su lato anteriore l’immagine di un’aquila) e pantaloni a frange e come calzature dei mocassini.

Tex è spesso accompagnato nelle sue avventure dai suoi tre pards[2]: Kit Carson (probabilmente ispirato all'omonimo personaggio del Far West, anche se non vengono affatto citati avvenimenti reali a lui accaduti), Ranger del Texas al pari dell'amico; Kit Willer, figlio di Tex; Tiger Jack, guerriero Navajo e grande amico dell'eroe. Tex è anche agente indiano della riserva, e capo tribù dei Navajo.

Insieme viaggiano per le praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge: secondo la loro opinione Tex e la sua banda sono puro veleno, dei veri satanassi e dei tizzoni d'inferno con la morte che li accompagna.

L'ambientazione geografica delle storie narrate è compresa tra la gelida Alaska ed il Messico, tranne poche eccezioni, le più celebri sono due: la prima inizia con uno scontro tra lupi di mare sull'Oceano Pacifico e si conclude su di un atollo non meglio precisato dell'Oceania, l'altra ha come scenario la Colombia e la foresta tropicale dell'istmo di Panama. A queste si può aggiungere anche una breve escurione fino in Bolivia, fatta da Tex e Carson per eliminare i capi dell'"Orda Selvaggia".

Classico esempio di eroe positivo, senza macchia e senza paura e disposto pur di far trionfare la giustizia anche a violare le legge, Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d'acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita. Questa particolare capacità gli permette in diverse situazioni di mettere in inferiorità psicologica l'avversario di turno tanto da indurlo a sbagliare mira o, a volte, ad abbandonare la partita. [3]

Il passato di Tex viene narrato, come quello di Tiger Jack, in momenti di flashback, quando il gruppo dei pards si siede di fronte a un fuoco nella riserva Navajo per parlare. Si viene a sapere che Tex era un cowboy, che gestiva un ranch insieme al padre Ken e al fratello Sam nel sud del Texas, presso Rock Springs e le sorgenti del Nueces. La madre non compare mai di persona, anche se ci è dato sapere che il suo nome era Mae.

Inizialmente ha anche un mentore: il pistolero Gunny Bill, anziano ma ancora molto svelto a maneggiare la colt, insegna a Tex molti trucchi per estrarre velocemente e a migliorare la propria mira.

Durante una razzia, il padre di Tex viene ucciso dai banditi, e Tex giura di vendicarlo, pur sapendo di andare contro la legge, sconfinando in Messico. Il fratello Sam non condivide il proposito. Dopo una lunga caccia ai banditi, uno scontro fatale con i rurales causa la morte di Gunny. Tex uccide la maggior parte dei rurales e seppellisce il povero Gunny in Texas, vicino al suo ranch. Al ritorno, decide di lasciare il ranch in mano al fratello per cercare miglior fortuna altrove. Trova lavoro al ranch dei Corlis come cavaliere per i rodeo, guadagnandosi anche il fedele cavallo Dinamite.

In seguito viene a sapere che Sam è stato ucciso da un certo Tom Rebo per il possesso del ranch. La caccia al bandito per vendicare il fratello ha termine solo con la sua morte. Da lì a breve Tex sarebbe diventato un fuorilegge; in seguito, dopo aver distrutto la banda chiamata Mano Rossa, avrebbe incontrato Jeff Weber, un agente del Servizio Segreto che lo avrebbe convinto a mettersi al servizio della legge come ranger, presentandolo al capo del West Department, il maggiore Herbert Marshall, e al futuro pard Kit Carson. Rimarrà per sempre in questo corpo armato, nonostante alcuni dissapori iniziali con il maggiore.

Tex è stato sposato con Lilyth, prematuramente scomparsa a causa di una epidemia di vaiolo provocata ad arte dai perfidi profittatori Fred Brennan e Jim Teller che, volendo eliminare senza troppi rischi il ranger, fecero distribuire nella riserva una partita di coperte infette (Tex scampò al flagello perché aveva portato il figlio Kit in una missione cattolica onde sottoporlo a cure mediche); Lilyth era la figlia di Freccia Rossa, dal quale Tex ha ereditato il comando del popolo Navajo con l'appellativo di Aquila della Notte.

Il primo incontro tra Tex ed i Navajos è stato piuttosto turbolento, infatti per poco non veniva ucciso al palo della tortura dal quale si è salvato sposando Lilyth. Naturalmente dopo il matrimonio entra a far parte della tribù della quale diventerà in seguito capo indiscusso. [4] Solo in rare occasioni la sua autorità è stata sfidata apertamente da guerrieri appartenenti a quella nazione indiana.

In uno degli episodi più celebri (Sangue Navajo), Tex per difendere i diritti del suo popolo dissotterra l'ascia di guerra ingaggiando un conflitto contro le giacche azzurre.

Sfoggiare la cintura di wampum, in seguito divenuta una fascia, che gli appartiene essendo diventato capo dei Navajos, gli permette inoltre di essere trattato con rispetto ed amicizia dalla maggior parte delle tribù pellerossa.

Naturalmente vivendo con loro riesce a comprenderne come pochi altri visi pallidi gli usi ed i costumi e ne apprezza le doti di lealtà e coraggio. Parla la loro lingua e sa comunicare attraverso i segnali di fumo.

Kit Carson, conosciuto dagli indiani con il nome di Capelli d'Argento, appare fin dal primo numero, "La mano rossa", nel quale è già un ranger. È molto bravo con le pistole (solo Tex riesce a superarlo). È rappresentato (a parte che nei primi dieci numeri) con i capelli, i baffi e il pizzetto bianchi, ma è comunque agile e scattante. Ha la caratteristica di essere brontolone e pessimista e tende ad arrabbiarsi quando qualcuno lo chiama "nonnetto" a causa dei suoi capelli bianchi. Ha la reputazione di essere un donnaiolo.
Kit Willer, dai Navajo chiamato Piccolo Falco, appare fin dai primi numeri, ma è solo a partire dal dodicesimo (Il figlio di Tex) che è abbastanza cresciuto da seguire Tex nelle sue missioni. Tex lo chiamò Kit in onore del suo amico Kit Carson e lo fece studiare nella missione di Santa Anita, con la prospettiva di avviarlo attraverso gli studi superiori alla carriera militare, ma Kit non volle e preferì diventare un ranger come il padre. Kit è molto abile con le pistole, i lazos e tutti i trucchi indiani, che gli sono stati insegnati da Tex e Tiger Jack nella riserva Navajo (in cui è cresciuto).
Tiger Jack, che compare per la prima volta nell'ottavo albo (Due contro cento), è un navajo fratello di sangue di Tex. Ha iniziato a seguire il ranger nelle avventure dopo la scomparsa della donna che amava ed è diventanto nel tempo un compagno insostituibile, specialmente nelle storie che hanno come protagonisti i nativi.

Tra gli amici di Tex che compaiono saltuariamente nelle sue avventure sono da ricordare:

Freccia Rossa, guida indiscussa dei Navajos prima di Tex e padre di Lilyth. Acconsente al fulmineo matrimonio ed accoglie come un figlio Aquila della Notte, vigilando sul giovane Kit in assenza del ranger. Nonostante la sua presenza sia limitata ai primissimi albi è da ricordare come esempio di integrazione inter-etnica.
Montales, un tempo guerrigliero messicano, attualmente in carica come vice-presidente sotto il governo di Juarez
Pat Mac Ryan, ex-pugile di origini irlandesi
Gros-Jean, meticcio franco-canadese, un tempo associato con la Mano Rossa, che col tempo cambia mentalità e aspetto, sostituendo i basettoni bohemienne con più sobri baffetti.
El Morisco, mago, scienziato e curandero egiziano trapiantato nello stato messicano del Chihuahua presso la città di Pilares (il cui vero nome è Ahmed Jamal)
Eusebio, l'assistente di origini azteche del Morisco
Jim Brandon, colonnello della Mounted Police
Tom Devlin, capo della polizia di San Francisco
Lefty Potrero, ex-lottatore, proprietario della palestra "Hercules Gymnasium" di San Francisco, che con la sua banda di culturisti e donne muscolose (Dame della Santa Lega) aiuta Tex a sgominare intere organizzazioni di cinesi
Cochise, capo della tribù chiricahua e capo generale di tutte le tribù Apache, ispirato alla persona realmente esistita
Nat Mac Kennet, sceriffo di New Orleans
Generale Phil Davis dell'esercito americano
Mac Parland della agenzia Pinkerton
Ely Parker, ministro degli affari indiani presso Washington, ispirato alla persona realmente esistita in passato
Il Capitano Drake (detto Barbanera), individuo dalla personalità controversa, che in occasione del primo incontro è un avversario del ranger e nel secondo ne diventa un prezioso alleato, restando poi suo amico.
Manuel Doberado, amico del Morisco e scienziato studioso della cultura Maya e Azteca
Il Sasquatch, misterioso uomo selvaggio dei boschi dai poteri taumaturgici, che nella storia omonima salva Tex, Tiger e un loro amico archeologo dalla furia dello stregone dei Klamath, Kaasda, lasciandogli però fare vendetta dei veri colpevoli, due studenti dello stesso archeologo.
Gentry, anziano trapper con la fobia dell'acqua che affianca Tex nella lotta contro Mefisto e gli Hualpai ne "Il ponte tragico", ma nella stessa storia muore, colpito dalla lancia del capo Thopai.
Tra le figure comprimarie una menzione particolare va anche a Dinamite, il cavallo di Tex. Mentre inizialmente era una presenza fissa nel fumetto, ad un certo punto Aquila della Notte ha smesso di chiamare la sua cavalcatura per nome, lasciando così i lettori nel dubbio circa i motivi della sua "scomparsa". Minor fortuna ha avuto un altro compagno a quattro zampe, un cane di nome Satan, che ha fatto una breve apparizione nei primissimi numeri.


I nemici [modifica]
Nemici acerrimi sono l'infernale Mefisto (vero nome Steve Dickart) e suo il figlio Yama (vero nome Blacky). Il primo, presente fin dal terzo albo (Fuorilegge), inizialmente era solo un comune criminale che faceva spettacoli da mago illusionista come copertura. Successivamente acquisirà poteri paranormali, anche grazie allo studio dell’occulto, e cercherà di mettere ripetutamente in difficoltà il ranger. Nonostante in un episodio (il n. 125 intitolato Il figlio di Mefisto) ne venga narrata la tragica morte, il diabolico individuo, grazie alle sue facoltà non comuni e con l’aiuto di un medium, riuscirà a ritornare dall’oltretomba. Il secondo (il cui vero nome è Blacky) fa la sua apparizione nello stesso albo, eredita dal padre i poteri magici in cambio della promessa di vendicarne la morte, conseguendo però gli stessi risultati fallimentari.

Altri avversari meno importanti (ma non meno temibili) sono: Il Principe Tulac, impeccabile indiano custode delle Pietre della Morte, che hanno la facoltà di pietrificare chi ne entra a contatto, Proteus, vero nome Perry Drayton, l'uomo dai cento volti; la Tigre Nera, alias il principe di Sumankan della Malesia; El Carnicero, ovvero Paul Balder; El Muerto, all'anagrafe Paco Ordoñez; Rakos, (che si scoprirà essere l'anagramma di Sokar), un sacerdote dell'antico Egitto; Andrew Liddell, noto come Il Maestro, un folle e avido scienziato; la setta Voodoo che infesta le paludi della Florida ed alcune bande cinesi nella zona di San Francisco, ed infine Pedro Galindez, detto "il Cobra" per la sua spietata astuzia capo di una banda di desperados nello stato di Chihuahua in Messico.

Tra i nativi si segnalano gli Hualpai, tribù allo stato primordiale, che appare prima alle dipendenze di Mefisto, poi in altre occasioni, prima di essere definitivamente distrutta nel n. 200, dove Tex e i pards, che qui appaiono oltremodo violenti, sterminano l'intera tribù, che si difende solo con rudimentali armi.

Tra i nemici più insoliti si possono annoverare anche alcuni personaggi soprannaturali o extraterrestri, tra i primi si possono citare gli zombi che appaiono in varie storie, mentre tra i secondi "Il Figlio di Manito", ovvero un alieno dalle sembianze umane e dalla pelle squamosa munito di una terribile arma a raggi, apparso in una breve storia sui numeri 55/56.

Possono in un certo senso rientrare in questo gruppo gli indiani Ghundar, abitanti delle nevi del Monte Rainier, mutati dal contatto con delle astronavi precipitate lì in epoca remotissima, e trasformati in uomini-rettile come i piloti delle astronavi stesse.

In ogni caso i più "singolari" sono sicuramente i Ricci della Morte, organismi animali portati da una cometa (la stessa che nella fantasia dell'autore darà vita al celebre Meteor Crater) e che seminano morte tra le tribù dell'Arizona.


Le protagoniste femminili [modifica]
Nel fumetto la presenza femminile è alquanto discreta, tanto che in passato vi è stata qualche velata accusa di misoginia. In effetti solo nei primissimi albi ne ritroviamo qualcuna, in particolare Tesah e Lupe. La stessa Lilyth compare solo in pochi episodi iniziali ed in alcuni rarissimi flashback.

Soltanto di recente anche agli altri pards sono state attribuite relazioni sentimentali. È il caso di Kit Carson e di Lena. Questa, un tempo compagna dello sceriffo di Bannock, scopre quest'ultimo a capo di una banda di razziatori e si allea con Carson per riportare la legalità nella regione. Nell'occasione Lena si innamora di Kit e dalla loro relazione nascerà Donna come si apprenderà da avventure successive. La paternità di Carson, lasciata intendere nella storia, è confermata dal sito ufficiale della Sergio Bonelli Editore.

Un'altra relazione importante è invece vissuta da Kit Willer con Fiore di Luna, la figlia del capo Ute Naso Piatto. Luna salva Kit Willer raccoglendolo dal Little Colorado dove era precipitato, scontrandosi con dei banditi. L'amore nato tra i due giovani ha vita breve perché Luna dà la sua vita per salvare quella del suo Kit. Non va poi dimenticata Manuela Montoya, figlia del ricco allevatore Carlos, e promessa a un tal Pedro Cortez, pari classe sociale, fisico atletico e baffetto da Hidalgo, che addirittura la fa rapire per gelosia di Kit Willer nel numero 214 "I due rivali" (agosto 1978). Nonostante il "lieto fine" della vicenda, le strade dei due giovani si separano inesorabilmente.

Un cenno meritano le Dame della Santa Lega, corpulente e forzute donne con a capo un vero e proprio armadio vivente: la gigantesca e muscolosa moglie del lottatore Lefty, anch'essa lottatrice. Le robuste dame distruggono saloon e stendono a pugni e bastonate i frequentatori e i delinquenti per far rispettare l'ordine e la morale in "Una campana per Lucero" (albo n. 154).

Anche nel ruolo di nemiche il gentil sesso fa capolino nel fumetto solo saltuariamente. Tra le figure meglio riuscite di avversarie si possono ricordare almeno: Satania, l'affascinante Diablera, la strega Zhenda e, non ultima, Lily Dickart sorella di Mefisto.


Le armi di Tex [modifica]
Pur non avendo superpoteri al pari di altri celebri fumetti, le armi convenzionali che impiega sono altrettanto letali ed in particolare:

due colt calibro '45, maneggiate con ugual destrezza essendo ambidestro, che utilizza nei duelli e negli scontri a fuoco ravvicinati. Pur essendo praticamente invincibile, anche Tex è stato battuto una volta in un duello, da Ruby Scott. [5] Va ricordato però che in quella storia l'avversario ricorreva ad un trucco. Infatti aveva la fondina in grado di ruotare (lo "swivel") e perciò poteva sparare senza dovere estrarre la pistola. Il primato di Tex e la sua aura mitica pertanto non ne vengono sminuiti;
il fucile winchester, che adopera per colpire nemici e bersagli a grande distanza e che all'occorrenza può trasformarsi in una specie di clava;
il coltello, sempre presente nei combattimenti corpo a corpo e che scaglia con notevole precisione. Per le evenienze, quali recidere le corde che legano i polsi, custodisce una lama nel tacco degli stivali;
la dinamite, usata a piene mani ad esempio per costruire sbarramenti improvvisati, distruggere ponti, e che viene innescata anche in maniera originale ovvero la miccia viene accesa con la sigaretta o sparando direttamente sui candelotti da lontano;
l'arco, nel cui uso, seppur sporadico, [6]dimostra abilità ben prima del suo trasferimento presso i Navajos.
Il fuoco, pur non essendo propriamente un'arma, in talune circostanze diventa tale, venendo appiccato, con indubbia maestria e sicuro effetto, per risolvere situazioni critiche come nel caso in cui Tex sia inseguito da forze preponderanti. La tecnica è sempre la stessa: dar fuoco all'erba della prateria (ovviamente sempre secca) trovandosi sopravvento rispetto agli inseguitori, attendendo poi che il vento, sempre forte e sempre favorevole, alimentasse le fiamme dirigendole come una muraglia verso gli avversari.

Tex e la guerra di secessione [modifica]
Nel fumetto non poteva naturalmente mancare un riferimento alla guerra di secessione americana, [7] la quale sorprende Tex ancora in veste di cowboy mentre è in viaggio con due compagni di ventura, "Damned" Dick Dayton e Rod Virgil, per vendere una piccola mandria. Rod entra nelle file dei confederati; Tex e "Damned" Dick, invece, favorevoli all’abolizione dello schiavismo, pur essendo texani si arruolano come esploratori civili nel 3° Cacciatori dell’esercito unionista. Il loro contributo al conflitto consiste in una serie di azioni di guerriglia e sabotaggio a danno dei sudisti. Mentre infuria la battaglia di Shiloh ritrovano sul fronte opposto l’amico Rod, colpito a morte. Di fronte a questo tragico evento, Tex giura di non impugnare più un’arma in quella che ormai considera un'assurda guerra fratricida, se non per ragioni di autodifesa.

C'è da segnalare però un'incongruenza tra questa storia e le vicende narrate nei primi albi (ad esempio in Un piano ardito), nei quali si parla della guerra di secessione come di un conflitto in atto, senza però menzionare alcun tipo di coinvolgimento diretto da parte di Tex.


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Edited by leoDSQUARED - 3/11/2007, 18:47
 
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Admin Zlataniano
view post Posted on 23/5/2007, 00:26     +1   -1




io di fumetti leggevo PAPERINIK
poi tutto Dragonball
 
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Sonia.78
view post Posted on 23/5/2007, 00:46     +1   -1




CITAZIONE (Admin Zlataniano @ 23/5/2007, 01:26)
io di fumetti leggevo PAPERINIK
poi tutto Dragonball

Anche io Dragonball lo leggevo a scuola!!! ho letto tutta la serie.. almeno finchè il mio compagno di banco lo ha comprato!! ehhe quando è tornato piccolo.. s'è rotto di prenderlo.. :ghigno:
 
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Zlatan89!
view post Posted on 23/5/2007, 09:10     +1   -1




io ho letto tantissimo Diabolik,Tex,Zagor,Dylan Dog.....mi piace troppo leggere questi fumetti!alla casa al mare ne ho centinaia..
 
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Simone_1986@
view post Posted on 23/5/2007, 12:16     +1   -1




Anch'io leggevo Dragon Ball
 
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retni
view post Posted on 23/5/2007, 13:53     +1   -1




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leodsquared
view post Posted on 27/5/2007, 13:16     +1   -1




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Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Il ritorno del Cavaliere Oscuro (The Dark Knight Returns) è una storia a fumetti su Batman, scritta e disegnata da Frank Miller.

Pubblicata per la prima volta dalla DC Comics tra il 1985 e il 1986, è ritenuta la storia che ha riportato il personaggio di Batman al suo originale stile cupo e gotico, dopo la parentesi comica della serie televisiva degli anni sessanta.

Il ritorno del Cavaliere Oscuro è ambientato in un ipotetico futuro, in cui si trova ad agire un Bruce Wayne/Batman ormai sessantenne, ma ancora tanto tormentato interiormente da riprendere l'interrotta carriera di vigilante. Il supereroe è presentato come l'unico punto di riferimento per la popolazione di Gotham City, città che difende nonostante associazioni di genitori, studiosi e gente comune lo vedano come una minaccia.

Questa storia, insieme a Watchmen e Maus, ha contribuito a riaffermare il fumetto come genere letterario adulto, capace di affrontare tematiche come la criminalità giovanile, la prostituzione e la guerra fredda.

Bruce Wayne ha smesso di essere Batman da molti anni, ed è alla continua ricerca di qualcosa che dia un senso alla sua vita. La degeranazione sociale di Gotham City, dovuta principalmente alla banda criminale dei Mutanti, e il ricordo del motivo scatenante della "nascita" di Batman (la morte dei suoi genitori), convincono Bruce Wayne a ricominciare le sua lotta contro il crimine.

Batman ingaggerà quindi una vera e propria guerra contro questa banda, che non si basa sul profitto come i gruppi criminali del passato, ma ha le fondamenta nel disagio e la mancanza di aspettative di alcuni giovani, che vengono attirati da qualunque figura carismatica.

Organizzazioni dei genitori, psicologi e opinionisti però non vedono di buon occhio il ritorno di una figura così scomoda come quella di Batman, e si rivolgono quindi alla polizia non per fermare l'ondata criminale che invade la città, ma chi invece dimostra ai cittadini che un altro modo di vivere è possibile.

Infatti è proprio la società civile sotto accusa, per non aver saputo dare ai giovani gli stimoli e le attenzioni che avrebbero dovuto incanalare le loro energie verso qualcosa di positivo. I talk show sono ad esempio utilizzati nel fumetto per far vedere come la televisione possa essere un veicolo di informazioni scadenti o modelli di vita inaccettabili nella società.
Ne è un esempio lampante il Joker, che dopo anni di apatia nel manicomio criminale, si ridesta nel sapere che il suo nemico di sempre è tornato a mettere ordine nella città. Proprio il Joker viene presentato in una trasmissione televisiva come il criminale che ha saputo redimersi, ma il folle approfitterà della diretta televisiva per fuggire uccidendo tutti i presenti.

Alcuni giovani, con l'entrata in scena di Batman, cominciano a seguire le sue orme, sempre però utilizzando sistemi estremi e senza capire quale sia effettivamente il messaggio dell'eroe. Uno di questi giovani, una ragazza, invece di fare come gli altri decide, dopo essere stata salvata da Batman dall'aggressione da parte uno dei Mutanti, di vestirsi da Robin per aiutare il supereroe.
Dopo alcuni dubbi, Batman vede in lei una speranza, e decide di tenerla con sé.

Insieme a Robin, la cui compagnia causa a Batman altri problemi con la polizia, il Cavaliere Oscuro affronta per l'ultima volta il Joker, ed è deciso a ucciderlo per porre fine alla scia di morte e distruzione che il folle criminale lascia lungo la propria strada.
Alla fine di un violento scontro, però, Batman non riesce a commettere questo crimine, e il Joker approfitta della situazione per commettere l'ultimo dei suoi macabri "scherzi" ai danni del supereroe: si suicida in modo che la colpa ricada su Batman.

Braccato come rapitore ed assassino, Batman si ritrova solo in una città in cui pochi appoggiano il suo comportamento. Il presidente degli Stati Uniti invia quindi a Gotham City il suo soldato più fedele e forte, Superman.
L'uomo d'acciaio aveva già cercato di dissuadere Batman dal continuare la sua crociata contro il crimine, senza successo. Si arriva quindi allo scontro fisico tra i due supereroi, uno con superpoteri, indeboliti da un'esplosione nucleare avvenuta a causa della guerra fredda, e l'altro dotato di attrezzature tecnologiche.

La sfida viene vinta da Batman, che troneggia sul corpo dell'Uomo d'Acciaio, prima di venire apparentemente ucciso da un arresto cardiaco.
Il cavaliere Oscuro ha infatti capito che la linea della guerra personale contro il crimine non avrebbe più avuto successo come una volta, e decide, dopo aver inscenato la propria morte e aver distrutto Villa Wayne e parte della Bat-caverna, di iniziare in segreto ad educare e addestrare giovani, tra cui Robin, in modo che potessero diventare le fondamenta per una società migliore.

Tecnica realizzativa
L'aspetto caratterizzante di questo fumetto è, come in altre opere di Miller, la struttura di alcune tavole. La gabbia di alcune sequenze è infatti composta da quattro righe di quattro vignette ciascuna. Miller utilizza questa struttura per dare un taglio cinematografico alle sequenze: ogni vignetta è come il fotogramma di una pellicola.

Le vignette di queste particolari pagine a volte non seguono un singolo soggetto, ma riprendono alternativamente due soggetti diversi. Un esempio è la sequenza in cui Bruce Wayne si ricorda dell'omicidio dei suoi genitori mentre guarda un film in televisione: le vignette rappresentano alternativamente i ricordi (la pistola del rapinatore, la collana della madre) e Bruce nel presente, sottolineando le sue reazioni emotive al ricordo.

Edited by leodsquared - 29/5/2007, 15:20
 
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Admin Zlataniano
view post Posted on 29/5/2007, 01:40     +1   -1




Avete mai notato di quante similitudini ci sono tra la storia di Superman e quella di Dragon Ball?
Ne cito alcune :
1) Goku viene spedito su un altro pianeta con una navicella, perchè il suo stava per essere distrutto, con il compito di conquistarlo...così come Kal-El
2) Entrambi i pianeti di origine sono andati distrutti (anche se per diversi motivi)
3) Sulla Terra arrivano alcuni nemici (Radish, Napa e Vegeta) per conquistare il pianeta...così come nel film di Superman...

Che ne pensate???
 
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Sonia.78
view post Posted on 29/5/2007, 02:05     +1   -1




eheh che pare plagio....
ma almeno superman non ritorna nano... ad un certo punto... ne resuscita in continuazione...
o fa figli... (almeno credo) ne fa tornei ovunque.. pure nell'aldilà...

ma in compenso Goku è mille volte più simpatico!!


:cod: :cod:

Grazie... non lo conoscevo!!

 
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leodsquared
view post Posted on 29/5/2007, 13:52     +1   -1




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leodsquared
view post Posted on 29/5/2007, 14:28     +1   -1




V for Vendetta
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V for Vendetta è una serie a fumetti, successivamente raccolta in un unico volume, scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd. È considerato, insieme a From Hell e Watchmen, uno dei capolavori dell'autore inglese.

La storia è ambientata a Londra, in un futuro alternativo in cui il potere è nelle mani di un governo pseudo-fascista. In quest'ambiente si muove il protagonista, V, un enigmatico personaggio mascherato in cui il desiderio di libertà si fonde con uno spiccato spirito anarchico.

V for Vendetta fu originariamente pubblicato in bianco e nero, tra il 1982 e il 1985, nelle pagine della rivista inglese Warrior. La serie fu una delle più acclamate della collana, tanto da meritarsi anche alcune copertine dei 26 numeri della testata.

Il titolo, "V for Vendetta", fu un'idea dell'editore Dez Skinn, che volle rendere omaggio ad una striscia a fumetti degli anni sessanta, mentre Moore attribuisce a Lloyd l'idea di mascherare V come Guy Fawkes.

Nel 1985 Warrior chiuse i battenti, lasciando il lettori orfani della conclusione della storia di V. Molte case editrici cercarono di continuare la pubblicazione, ma la serie vide la conclusione pubblicata solo nel 1988, quando la DC Comics decise di rieditare tutta la serie in una collana di 10 numeri, a colori. Il primo materiale inedito vide la luce con il numero 7 della testata, che comprendeva un episodio che sarebbe dovuto essere stato pubblicato nel numero 27 di Warrior. I colori della nuova edizione targata DC Comics furono affidati a Steve Whitaker e Siobhan Dodds.

Dopo un po' di tempo dalla pubblicazione del numero 10, la serie venne ristampata dalla DC Comics in un unico volume, come graphic novel.

In Italia la storia apparve nel 1991, pubblicata a puntate sulla rivista Corto Maltese (Milano Libri), nei numeri dal 91 al 96. La prima edizione in volume è del 1994, sempre per la Milano Libri. Dopo molti anni da questa uscita, la Magic Press pubblicò una riedizione, sempre in un unico volume, nel 2002. Nel 2005, sempre la Magic Press ha provveduto a una ristampa in due versioni. Di particolare rilievo è quella in bianco e nero di grande formato (21x28,5 cm. corrispondente a quello della rivista Warrior), definita edizione assoluta per la cura editoriale e il prestigio dell'edizione, che è assolutamente integrale, e per quanto possibile nella traduzione conforme all'originale. L'altra edizione è la riproposta del volume a colori già edito nel 2002, con l'aggiunta di 8 pagine inedite, nel classico formato comic book (17x26 cm.). Durante i primi mesi del 2006, la Rizzoli, su licenza della Magic Press, ne pubblica una versione in bianco e nero in un formato leggermente ridotto dal titolo italianizzato "V per Vendetta".

Trama
La storia è ambientata in una Gran Bretagna futuristica e distopica, in cui un regime ha preso il potere in seguito alla confusione derivata da un conflitto nucleare. Le connotazioni del regime hanno dei chiari riferimenti al modello nazista: mezzi di comunicazione controllati dal governo, corpi di polizia segreta, campi di concentramento per minoranze discriminate dal punto di vista razziale e sessuale. A questo si aggiunge una forte componente tecnocratica, con richiami al 1984 di George Orwell (i cittadini sono costantemente monitorati dalle telecamere a circuito chiuso, le conversazioni telefoniche vengono intercettate).

La serie si apre con il conflitto politico concluso, i campi di concentramento hanno esaurito la loro funzione, e il popolo è assuefatto al regime instauratosi. La turbativa al sistema è rappresentata dalle azioni di V, un anarchico con la maschera di Guy Fawkes, dotato di inimmaginabili capacità e risorse, che inizia una campagna elaborata, violenta e teatrale, per cercare di sovvertire il regime. La gran parte della trama è narrata dai punti di vista dei vari comprimari, dalla seguace di V Evey Hammond a Eric Finch, il poliziotto che gli dà la caccia.

Il personaggio di V è estremamente affascinante e misterioso: non si conoscono le sue origini, ma si intuisce che abbia delle qualità fisiche e mentali al di fuori del normale. Le sue azioni, volte al sovvertimento del potere governativo, hanno contorni ambigui, e determinano la domanda che si pone alla base della serie: è giusto, eticamente, compiere atrocità e atti terroristici in nome di un obiettivo moralmente elevato, sia esso la stabilità politica o la libertà?

Nella storia, di volta in volta, compaiono riferimenti alla lettera V e al numero 5 ("V", in numeri romani, rappresenta il 5); ad esempio, V è rappresentato in un episodio mentre legge un romanzo di Thomas Pynchon che si intitola proprio V., e in un altro episodio viene citata la quinta sinfonia di Beethoven. V inoltre si esprime spesso con frasi riconducibili alla struttura metrica del pentametro giambico. Si possono notare alcune analogie, inoltre, con la storia del Fantasma dell'Opera di Gaston Leroux: ad esempio il parallelismo tra il rifugio di V e quello del Fantasma, il fatto che entrambi i personaggi indossino una maschera.

La serie nasconde una profonda protesta contro le scelte politiche del governo di Margaret Thatcher.

V for Vendetta è una graphic novel scritta da Alan Moore pubblicata parzialmente tra il 1982 e il 1985 sulla rivista Warrior e completata nel 1988 con l'acquisizione dei diritti da parte della DC Comics.

Si sono dimenticati il fascino del teatro, hanno abbandonato i copioni quando il mondo è avvizzito sotto il bagliore dei riflettori nucleari. Io restituirò loro il melodramma, il grand guignol. Vedi, Evey, tutto è un palcoscenico e tutto il resto... è Vaudeville (V)
La gente è stupida e malvagia. C'è qualcosa di sbagliato in noi... Un qualche orrendo difetto... Meritiamo di essere eliminati. Lo meritiamo... (Delia)
Era la mia integrità che mi importava. È così egoistico? è a buon mercato, però è tutto ciò che ci resta. È l'ultimo centimetro di noi che ci resta... ma in quel centimetro siamo liberi. Morirò qui. Ogni centimetro di me perirà... tranne uno. Un centimetro. È piccolo, è fragile ed è l'unica cosa al mondo che vale la pena d'avere. Non dobbiamo perderlo, o venderlo, o cederlo. Non dobbiamo permettere loro di portarcelo via. (Valerie)
Conosco ogni centimetro di questa cella. Questa cella conosce ogni centimetro di me. Tranne uno. (Valerie)
Tutti i detenuti [finiscono] schiacciati dal peso delle catene, dall'angustia delle celle, dalla durezza delle condanne...io non ti ho messa in prigione, Evey. Io ti ho mostrato le sbarre. (V)
Cogliere un fiore non è una gran cosa. È facile ed irrevocabile. (V)
Anarchia significa "senza capi", non "senza ordine" [...] questa non è anarchia, Evey. Questo è il caos. (V)
Fai come ti pare, Eve. È questa l'unica legge. (V)
Ecco. Credeva di uccidermi? Sotto questa cappa non ci sono né carne né sangue da uccidere. C'è solo un'idea. E le idee sono a prova di proiettile. (V)
Sono il re del ventesimo secolo. Sono l'uomo nero. Il cattivo... la pecora nera della famiglia. (V)
Permetta che mi presenti...sono un uomo ricco... e di buon gusto. (V) [citando i Rolling Stones]
...E non serve dare la colpa del calo nel lavoro a una cattiva amministrazione... anche se, in effetti l'amministrazione è pessima. Infatti non usiamo eufemismi, l'amministrazione è terribile. Abbiamo avuto una sfilza di malversatori, imbroglioni, bugiardi e maniaci che hanno preso una sfilza di decisioni catastrofiche. È un fatto assodato. Ma chi li ha eletti? (V)
Mera anarchia è scatenata sul mondo. (V)
 
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retni
view post Posted on 29/5/2007, 14:35     +1   -1




CITAZIONE (Admin Zlataniano @ 29/5/2007, 02:40)
Avete mai notato di quante similitudini ci sono tra la storia di Superman e quella di Dragon Ball?
Ne cito alcune :
1) Goku viene spedito su un altro pianeta con una navicella, perchè il suo stava per essere distrutto, con il compito di conquistarlo...così come Kal-El
2) Entrambi i pianeti di origine sono andati distrutti (anche se per diversi motivi)
3) Sulla Terra arrivano alcuni nemici (Radish, Napa e Vegeta) per conquistare il pianeta...così come nel film di Superman...

Che ne pensate???

L'unica differenza è che Dragon Ball si poteva benissimo chiamare "L'attesa di Goku", tanto solo quello succede, in Superman no.

Sonia, mamma mia che ti perdi non leggendo Rat-Man...mi fa troppo skiattà dalle risate :sorriso:
 
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Sonia.78
view post Posted on 29/5/2007, 23:42     +1   -1




CITAZIONE (retni @ 29/5/2007, 15:35)
Sonia, mamma mia che ti perdi non leggendo Rat-Man...mi fa troppo skiattà dalle risate :sorriso:

Non lo conoscevo.. le tue sono le prime strisce che leggo.. e le trovo divertentissime!!
dimmi tutto su rat-man e soprattutto quando esce... ogni quanto.. :P
 
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retni
view post Posted on 2/6/2007, 14:56     +1   -1




Trovi tutto sul suo sito ufficiale =)

http://www.imd.it/rat-man/
 
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iole.89
view post Posted on 27/10/2007, 13:14     +1   -1




Mamma mia, l'uomo tigreee!da quanto tempo non lo vedevo!!!!! :o:
 
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47 replies since 22/5/2007, 23:51   591 views
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