Giorgio Sandri su sentenza “Gabbo”: “vittoria del popolo di Gabriele”, Entra e leggi

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view post Posted on 15/2/2012, 10:37     +1   -1

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ROMA – In aula, mentre la relatrice introduce il caso illustrando i motivi del ricorso di Spaccarotella e l’opposizione di procura e parti civili, mamma Sandri si commuove più volte durante la ricostruzione di quei drammatici minuti nell’area di servizio di Badia al Pino, gli ultimi minuti di Gabriele. Giorgio Sandri, il papà di Gabbo, è sempre pronto a sostenerla con uno sguardo durante le lunghe tre ore di camera di consiglio, aspettando un verdetto che è quello che i familiari di Gabriele si aspettavano. Per Spaccarotella ore difficili nella casa di Arezzo. «E’ la vittoria del popolo di Gabbo», commenta papà Sandri appena uscito dall’aula Brancaccio. «Voglio dedicare questa vittoria al popolo di Gabriele, è venuta fuori la verità di tutta la gente che in questi quattro anni ci ha sostenuto. Non è stato facile, questa battaglia è stata portata avanti con i cittadini comuni e i tifosi. Ho avuto fiducia sempre nella giustizia, tranne che dopo la sentenza di Arezzo di primo grado, che ho definito raccapricciante». Cristiano Sandri, il fratello di Gabbo, e con lui l’avvocato Monaco, attende di conoscere le motivazioni della sentenza. «Che è una sentenza giusta – spiega – mentre quella di primo grado mi aveva lasciato perplesso. Ritenevo i giudici di Arezzo i migliori difensori dell’imputato e la Cassazione ha convalidato il mio pensiero. Se non fosse stato applicato il dolo eventuale, sarebbe stato legittimato un far west sulle strade. Si conclude un cammino travagliato che ci consentirà di costruire un percorso per convivere con il dolore. Perché all’ergastolo siamo stati condannati noi, che non riavremo più Gabriele».

LE ALTRE REAZIONI – Ore convulse a casa Spaccarotella, ad Arezzo: mentre gli avvocati anticipavano l’intenzione di costituirsi – ieri pomeriggio sono iniziate le procedure per il suo ingresso in carcere – l’agente (sospeso) della Polstrada ha ricevuto, tra le altre, la visita di don Antonio Bacci, il sacerdote che ha celebrato il suo matrimonio. «Sono increduli» ha detto all’Ansa riferendosi ai familiari di Spaccarotella. Uno dei suoi legali, l’avvocato Federico Bagattini, commenta: «Tutte le decisioni vanno rispettate, anche questa. I giudici non sono buoni quando ci danno ragione e cattivi quando ci danno torto: i giudici sono sempre giudici». Il segretario del Sap, Nicola Tanzi, spiega che il sindacato «prende atto della sentenza della Cassazione, pur con sofferenza e dolore nei confronti del collega Spaccarotella. Come poliziotti siamo chiamati a far rispettare la legge e anche noi dobbiamo rispettarla».

Rassegna stampa a cura di Lazialità tratta da il Corriere dello Sport

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