ANDREA STRAMACCIONI

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.LeoPinto
view post Posted on 27/3/2012, 13:57     +1   -1




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Il Caso - Andrea Stramaccioni, il tecnico del futuro?

Sconosciuto ai più, il nuovo allenatore nerazzurro ha un passato da vincente alla guida delle giovanili. A lui la società chiude di portare una ventata d’aria fresca, riuscendo anche a dare nuovi stimoli a giocatori stanchi e desiderosi di lasciare Milano

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Le strade di Claudio Ranieri e dell’Inter si sono separate. Così, senza troppi traumi, con la consapevolezza che da una parte di aver fallito la missione, dall’altra di avere un asso nella manica il cui nome, sconosciuto ai più, sarò ben presto famoso.

Perché a volte il destino toglie, ma spesso è capace di ripagare per le passate sofferenze. Lui è Andrea Stramaccioni (foto Inter.it), tecnico della Primavera con un passato da calciatore. E che calciatore. Riconosciuto come uno dei talenti più puri del calcio italiano, l’ex difensore centrale è stato costretto a lasciare a causa di un grave infortunio al ginocchio che tre operazioni non riuscirono a risolvere. Chi gioca a calcio a buoni livelli sa cosa vuol dire veder svanire un sogno quando sei ad un passo dal vederlo trasformato in realtà. C’è da perderci la testa. Lui no. Lui è un duro, un lottatore. Ha la menta aperta, Stramaccioni, così come la sua idea di gioco dimostra. Impossibilitato a proseguire la sua carriera, ha deciso di reinventarsi allenatore con risultati sorprendenti.

La sua carriera in panchina è stata di tutto rispetto: ha iniziato nella stagione 2001/2002 vincendo il titolo provinciale Allievi con l’Az Sport, seguiti da due titoli regionali e un Giovanissimi alla guida della Rumulea. Il passaggio alla Roma, a quel punto, è stato naturale. Alla guida delle giovanili (Esordienti, Allievi e Giovanissimi) ha vinto di tutto, pur non riuscendo a compiere il salto di qualità, bloccato nel suo passaggio alla Primavera da Alberto De Rossi, padre di Daniele e assolutamente deciso a non lasciare il suo posto sul campo per un ruolo da supervisore.

Così il suo desiderio di carriera lo ha portato a lasciare la Roma e a cercare fortuna altrove arrivando alla NextGen nerazzurra. Lì ha continuato a mettersi in luce dimostrando un’apertura mentale piuttosto rara ai giorni nostri e un intuito invidiabile che lo ha portato a fare scelte azzardate che, alla fine, gli hanno dato ragione.

Il suo punto di forza è riuscire a lavorare con quello che ha, cambiando modulo di gioco e ruolo ai calciatori in base alle esigenze, chiedendo e ottenendo fiducia anche da chi è spesso costretto alla panchina. Riesce a prendere il meglio da ognuno, lavorando anche sulla psicologia dei suoi ragazzi chiamati a far gioco anche quando relegati in tribuna. E non è cosa da poco se si pensa che i nerazzurri di serie A riconoscevano ad un certo Josè Mourinho le stesse qualità.

La sua impresa alla guida dell’Inter non sarà facile. Non gli si chiedono miracoli per questa stagione, sono una navigazione tranquilla verso gli ultimi obiettivi rimasti. Ma soprattutto gli si chiede di lavorare sul futuro, di guardare nelle giovanili e di tirar fuori il coniglio dal cilindro, magari scoprendo qualche nuovo talento da inserire in squadra. Non solo, la sua missione sarà dare nuova vitalità ai ‘senatori’ affinchè la squadra possa a giungo metterli sul mercato non come giocatori falliti, ma come chi sta vivendo una nuova giovinezza. Hai detto niente…



Caterina CAMERLENGO / Eurosport

Lia Capizzi SkySport ‏ @LiaCapizzi

Stramaccioni è stato corteggiato da tanti club negli ultimi anni, stimatissimo. Faccia da bimbo, grinta e maniacalità non comune.

Capriccio o grande idea? Presto sapremo
Con Stramaccioni si può vincere. Ma solo dopodomani

Adesso che anche l'Inter ha certificato quanto già si sapeva, e cioè che Claudio Ranieri (con tutto il dovuto rispetto) non è un allenatore che fa la differenza, non resta che inviare i più calorosi auguri al suo erede, Andrea Stramaccioni. Perché ne avrà un enorme bisogno (e con lui l'Inter e perché no, il calcio italiano). La fulminea passione del presidente Massimo Moratti per il tecnico che ha condotto l'Inter Primavera alla vittoria nella NextGen (una specie di Champions League giovanile) è tanto potente, comprensibile e in un certo senso entusiasmante da rendere evidente che (come tutte le passioni potenti, comprensibili ed entusiasmanti) la trasformazione nel suo opposto è lì in agguato.

Intendiamoci: forse nessuna squadra come l'Inter ha bisogno di un'idea come questa, il folle azzardo di puntare su un ragazzo di 36 anni che è anche difficile chiamare allenatore, visto il suo molto limitato (con altrettanto dovuto rispetto) bagaglio di esperienza. Una volta che Moratti ha deciso di sposare in pieno la linea del fair play Uefa di Platini (cioè di non spendere almeno un centinaio di milioni di euro l'anno), altre strade non se ne vedono: o si ricomincia da zero, costruendo un modello sostenibile e alternativo a quello finora adottato (e che sul lungo periodo ha portato non poche soddisfazioni), oppure si procede come negli ultimi due anni ad aggiustamenti successivi, che altro non sono apparsi dalle celebri toppe peggiori del buco.

Ma la Roma insegna: già è molto difficile farcela con una società che è nettissima nel sostegno e nella difesa del suo tecnico. Se questo mancherà, come di solito succede all'Inter (Benitez e Gasperini possono testimoniare in proposito) Stramaccioni rischierà di restare solo un capriccio, più che un'intuizione carica di possibili conseguenze molto interessanti. A un patto, quindi: mettere in chiaro con tutti (se stessi, la squadra, i tifosi) che questa non è una scelta per vincere oggi né domani, ma forse dopodomani. Insomma: Stramaccioni può significare l'inizio della seconda fase del morattismo, fase coraggiosa, affascinante e dal futuro incerto. Oppure essere una nuova versione di quello più classico ma meno efficace: intuitivo, irrazionale e in fondo fiero di confermare la tradizione che vuole l'Inter «pazza». Ma, in questo caso, il futuro è molto meno incerto: per l'Inter, ma soprattutto per Stramaccioni.



Edited by Benny FCIM 1908 - 10/5/2012, 11:21
 
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view post Posted on 28/3/2012, 09:34     +1   -1

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Lele Oriali chiaro: "Stramaccioni andrà protetto"

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Dagli studi di Premium, Gabriele Oriali ha voluto mandare un messaggio su Andrea Stramaccioni, nuovo tecnico dell'Inter: "L'Inter ha preso una decisione importante. Quello che conta è che ora venga protetto da qui alla fine della stagione per il suo bene e per quello della squadra".

 
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.LeoPinto
view post Posted on 28/3/2012, 09:41     +1   -1




Lele Oriali lo adoro
come uomo è eccezionale
però trovo stucchevole il fatto che stia a pontificare lì dalle poltrone del nemico
perchè in fin dei conti diciamolo
Mediaset è il nemico che anche lui ha combattuto al nostro fianco
fino a pochissimo tempo fa.

Ha ragione quando dice che Stramaccioni "va protetto"
però credo che non ci sia alcun pericolo da questo punto di vista
perchè leggo di un Moratti "preso" dal suo giovane allenatore.
 
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view post Posted on 28/3/2012, 09:42     +1   -1

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Come detto, il primo allenamento di Andrea Stramaccioni in quel della Pinetina è stato basato sul ritmo e sull’intensità. 90 minuti pieni di incitamenti per una seduta preparata nei minimi dettagli, con l’obiettivo di poter trovare in maniera pronta la giusta condizione e la brillantezza fisica, un qualcosa che i calciatori, infine, hanno davvero apprezzato il modo in cui il giovane tecnico si è presentato.

 
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il Poltergeist
view post Posted on 28/3/2012, 18:52     +1   -1




benvenuto mister
complimenti per il coraggio, davvero!
 
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.LeoPinto
view post Posted on 2/4/2012, 11:05     +1   -1




Paolillo: "Stramaccioni, grande talento"

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MILANO - All'indomani di Inter-Genoa, gara al cardiopalma terminata con la vittoria dei nerazzurri per 5-4 ma in cui all'Inter sono stati fischiati tre rigori contro di cui due con eccessiva leggerezza, l'amministratore delegato dell'Inter Ernesto Paolillo è intervenuto a 'Radio anch'io sport' su RadioUno.

"Ci siamo divertiti tutti anche se a dire il vero con un certo patema d'animo, visto che ci sono stati degli episodi discutibili: mi piacerebbe che a fine campionato venisse fatta un'analisi di questi nove rigori che ci hanno fischiato contro da inizio stagione a oggi, di cui alcuni sono stati dati con troppa leggerezza. Anche noi abbiamo qualcosa da lamentare, non solo gli altri. Quello che io lamento, tra virgolette, visto che lo faccio con estrema tranquillità e serenità, è la mancanza di un metro uniforme: i rigori ci vengono dati contro con facilità e però negati con leggerezza. La svolta negativa nostra, per esempio, c'è stata nella gara contro il Napoli quando ci è stato negato un rigore che era molto più netto di quello dato".

Nonostante questa leggerezza manifestatasi ieri e che ha rischiato di penalizzare fortemente l'Inter, la squadra di Andrea Stramaccioni ha raggiunto ugualmente la vittoria e del nuovo tecnico parla Paolillo: "Stramaccioni ha del grande talento, il settore giovanile produce talenti anche quanto ad allenatori. Il nuovo tecnico è molto bravo, adesso ha solo bisogno di essere lasciato tranquillo e di esprimere il suo talento senza eccessive pressioni. Ha caratteristiche di gioco molto offensive, è sempre stato così in tutte le squadre, non solo ora. Ha l'idea di imporre il proprio gioco e questo è un solo bene. Ha dimostrato quello che ci aspettavamo da lui visti i mesi passati in cui ha diretto in maniera incredibile la Primavera, sa trovare i punti di forza dei giocatori, metterli in risalto, è determinato, è come se avesse più anni di quelli all'anagrafe, con una mentalità nuova e fresca, studia continuamente, ci auguriamo che questa possa essere la svolta".

Ma quindi, quale futuro attende Stramaccioni? Potrebbe essere il tecnico dell'Inter anche nella prossima stagione nel caso in cui facesse bene? "L'idea è questa, la volontà è questa, lasciamo che l'allenatore da qui alla fine esprima il suo valore. Il presidente l'ha detto, se dovesse fare bene risolverebbe dei problemi... certo lui se lo merita, è bravo".

Il pensiero corre poi alla classifica: l'Inter può credere al rientro nella corsa al terzo posto? "Se guardiamo il numero dei punti disponibili dobbiamo dire che l'aritmetica ci dà ancora ragione, noi però ragioniamo gara dopo gara perché ci sono tante squadre davanti".

L'amministratore delegato si sofferma poi a commentare la prestazione di due giocatori in particolare, Diego Milito, autore ieri di una tripletta, e Fredy Guarin, al suo esordio: "Sono contento per Milito, se lo merita proprio, ci ha sempre messo passione e dedizione, mi è piaciuto molto, anche per l'affetto dimostrato alla sua ex squadra nel non esultare nonostante l'impegno messo per andare a rete. Quanto a Guarin, è il giocatore che ci aspettavamo: sapevamo che era infortunato, ma era l'occasione per prenderlo a prezzo più basso e subito. Si è espresso bene ieri, nonostante non avesse i 90 minuti nelle gambe".

Ma in prospettiva futura, l'Inter sta lavorando per tornare a essere il più presto possibile competitiva? "La squadra sarà assolutamente competitiva - risponde l'ad -, il presidente continua a voler fortemente un'Inter vincente. Noi quest'anno abbiamo un po' scontato l'invecchiamento della squadra da una parte e i cambi di tecnico dall'altra, anche se ci tengo a sottolineare che Ranieri ha lavorato comunque bene e lo ringraziamo per le vittorie ottenute appena arrivato, per i punti che ci ha fatto recuperare. Quanto agli acquisti per il futuro, non dimentichiamoci del Fair Play Finanziario, nel rispetto del quale noi vogliamo comunque essere competitivi".

A Paolillo viene chiesto poi di esprimere un parere sulla corsa scudetto tra Milan e Juventus: "È molto incerta, abbiamo capito che sarà tirata fino alla fine, sono le due squadre più costanti quest'anno, difficile fare delle previsioni. Il Milan ha però anche l'impegno di Champions che pesa... Non so, quello di cui sono sicuro è che nel calcio solitamente vince sempre chi ha più fame e mi sembra che la squadra di Conte abbia tanta fame, ieri sera l'ha dimostrato".

Altri due argomenti vengono poi toccati nel corso della trasmissione 'Radio anch'io lo sport', a proposito dei quali viene chiesto un parere a Paolillo: le condizioni del terreno di gioco del 'Meazza' e il nuovo blitz notturno nell'ambito del calcioscommesse: "Se il sintetico può essere una soluzione? La prima riunione in proposito, e il Milan certo non lo smentirà, è stata fatta nel mio ufficio un mese e mezzo fa per discutere proprio del terreno e l'ipotesi tecnicamente più valida emersa è stata quella di una generazione di sintetico con innesto di erba naturale, un sintetico misto. Per quanto riguarda invece il calcioscommesse, mi aspetto che finalmente la Lega parli di queste cose gravi e importanti, esprimo il mio rammarico per il fatto che in Lega non si sia mai parlato di calcioscommese, con qualcuno che pensa di togliere la responsabilità oggettiva forse perché ha paura che la sua squadra sia coinvolta, non mi piace vedere tutto questo, il calcio non cambierà finché non cambierà la Lega".

 
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.LeoPinto
view post Posted on 22/4/2012, 21:17     +1   -1




Stramaccioni: "Noi continueremo a lottare"

Il rammarico non può non esserci dopo questo pareggio contro la Fiorentina. E lo si legge anche sul volto di Andrea Stramaccioni a fine gara, al momento delle interviste. Al tecnico non resta che ammetterlo, nel corso della sua analisi del match: "Complimenti alla Fiorentina e un pizzico di rammarico per noi. Gran parte di questo risultato è merito dell'avversario: loro hanno fatto una prestazione importante in fase di non possesso e noi un piccolo passo indietro in fase di possesso. Non era facile giocare contro questa Fiorentina, avevamo preparato la gara per metterli in difficoltà ma ci siamo riusciti solo a tratti. Fra quello che avevamo preparato e quello che è successo in campo non c'è stata totale continuità, ma questa gara la rigiocherei così. Dal momento in cui la Fiorentina è andata verso una formazione con 5 difensori bloccati dietro - perché la loro è stata una linea a 5 -, ho cercato di mettere in campo tutti i giocatori che potessero metterli in difficoltà, cercando di diventare pericolosi sulle corsie laterali. Un po' ci siamo riusciti e un po' no. Noi abbiamo fatto bene nel due contro uno ma quando ci arrivavamo in velocità. Quando siamo riusciti a fare girare palla siamo stati pericolosi, quando non ci siamo riusciti le situazioni sono state più statiche. Avevo chiesto - prosegue poi Stramaccioni - a Poli e Cambiasso iniziativa in cabina di regia, quello che nelle altre gare aveva fatto Stankovic. Sneijder ci ha dato palleggio. Forlan? Se l'ho messo in campo è perché ritenevo fosse la scelta giusta, lo rifarei. Comunque sono le prime partite che l'Inter gioca così, ci vuole tempo... Quello che mi piace è che l'Inter, comunque, sia venuta qui con la sua impronta, un'impronta di una squadra che vuole giocare per vincere, con un'impostazione offensiva".

Il pensiero corre quindi alla classifica, alla luce del solo punto ottenuto oggi: "Viviamo alla giornata - dice Stramaccioni -, l'Inter non si nasconde e non si nasconderà fino all'ultimo, fino a quando l'aritmetica non ci condannerà noi lotteremo. Non sto promettendo niente ai tifosi, che meritano fatti e non parole, ma al terzo posto l'Inter crede e crederà sino all'ultimo respiro aritmetico, e lo dico anche dopo un pareggio che speravamo potesse essere una vittoria. In chiave terzo posto lo so che sono due punti persi ma, ripeto, sino a quando l'aritmetica non ci condanna io ci credo. Ora ci aspetta una gara contro l'Udinese che sarà uno scontro diretto in una giornata nella quale ce ne saranno anche altri. Faremo di tutto per restare vivi e in corsa sino all'ultima giornata. Io sono testimone di uno spogliatoio che ci crede e ci crederà sino all'ultimo".

Al tecnico nerazzurro viene quindi chiesto un commento sul mancato ingresso in campo di Pazzini a causa della sostituzione obbligata di Chivu: "Pazzini stizzito? Ero stizzito anch'io perché volevo attaccare l'ultima fetta di partita con lui in campo, ma Chivu si è fatto male in un contrasto e purtroppo 2 sostituzioni su 3 sono state forzate. Le condizioni di Chivu e di Zanetti saranno valutate domani: per quanto riguarda Pupi nell'intervallo abbiamo deciso con il dottor Combi di non rischiarlo, mentre nel caso di Cristian si tratta di qualcosa di più incisivo".



www.inter.it/aas/news/reader?N=57674&L=it

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.LeoPinto
view post Posted on 25/4/2012, 17:31     +1   -1




Stramaccioni: "L'Inter è viva e merita rispetto"

UDINE - Prima vittoria in trasferta per l'Inter di Andrea Stramaccioni, che sembrava aver già vinto nelle scelte di formazione, disorientando l'Udinese con la scelta del doppio trequartista. "L'abbiamo vinta nei 90' minuti", spiega l'allenatore nerazzurro ai microfoni di Sky Sport. "È stata una partita difficilissima, qui a Udine non è mai facile per nessuna squadra, l'Inter però ha messo in campo una prestazione importante".

Un gol subìto e poi la reazione nerazzurra ancora una volta non è mancata: "Noi stiamo lavorando bene, ma io posso parlare solo per me - ribadisce Stramaccioni -, per questo ieri mi sono arrabbiato un po' perchè sembra sempre che l'Inter abbia su di sé un peccato originale. Ho sentito delle cose che mi hanno dato fastidio e credo che la risposta oggi l'abbiano data i ragazzi e quei giocatori che erano stati più nel mirino come Sneijder, Alvarez, Cambiasso o Ranocchia. Io rispondo per il periodo nel quale sto lavorando all'Inter. Quindi parlando di Sneijder posso dire che ha fatto di tutto per rientrare in campo il prima possibile, oggi è stato la chiave tattica perchè schierarlo alle spalle della punta ha creato problemi all'Udinese. È giusto che quando perdiamo ci prendiamo le nostre responsabilità, ma l'Inter è viva e merita rispetto".

"È importante cercare di avere qualità in campo - continua Stramaccioni a proposito delle sue scelte tecnico/tattiche -. A Firenze ci abbiamo provato, ma qualcosa è andato storto, anche se poi la prestazione di oggi della squadra viola può far ripensare al nostro risultato. La vittoria di oggi è tutta dei ragazzi perchè io posso interpretare come meglio credo la partita che vado ad affrontare, ma se il gruppo non mi aiuta, serve a poco".

La squadra, il gruppo, la sua volontà. Questa oggi è stata la base che ha portato alla vittoria: "Loro lo sanno meglio di me, oggi l'Inter ha chiuso la bocca e ha fatto risultati, non eravamo scarsi dopo Firenze, non siamo fenomeni adesso. Da domani si pensa solo al Cesena, domenica ci giocheremo una fetta importante di Champions".

Ai microfoni di Mediaset Premium, Stramaccioni continua spiegando che "la vittoria di oggi è importante per la classifica e per la prestazione. Udine è da sempre un campo difficile, abbiamo ribaltato anche lo scontro diretto. L'Inter ha giocato da squadra e quella di oggi è la vittoria di tutti. Ieri ero arrabbiato per giudizi esagerati fatti dopo la partita di Firenze, prima di giudicare quest'Inter bisogna contare fino a 100, forse 150. Abbiamo cercato di mettere in difficoltà l'Udinese con due trequartisti alle spalle dei loro interni, per non dare riferimenti alla loro fase difensiva. Abbiamo fatto bene e non ho visto l'Udinese sotto tono. È vero che bisogna tenere in considerazione il passato, ma io scelgo per quello che vedo e sento".

Ancora a Radio Rai e Rai Radio 2: "Non credo che nel calcio ci siano segreti, altrimenti li userebbero tutti. Sto dando fiducia alla squadra e i calciatori me la stanno ridando con gli interessi. Il campionato italiano è difficile, non può esistere fare punti contro chiunque, non ci sono gare scontate. Non credo di avere segreti, lavoro sul campo e dialogo con professionisti che sono anche uomini veri".

Infine a Inter Channel, Stramaccioni ribadisce un concetto: "Ieri in conferenza mi hanno fatto arrabbiare e i ragazzi hanno dato la migliore risposta sul campo: bocche chiuse e gioco. Domenica prossima, con il Cesena sarà difficile perché stanno vendendo cara la pelle. Quello che c'è di sicuro è che Lazio, Napoli, Udinese e Roma non possono vincere tutte e quattro...".



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view post Posted on 4/5/2012, 09:36     +1   -1

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Strama a 360°: "Pronti a un grande derby. Il futuro? Già deciso, io..."

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Un giorno in Gazzetta, per staccare la spina e discutere dell'Inter. Andrea Stramaccioni, dopo le anticipazioni di ieri sera dalla rosea, ha confessato a La Gazzetta dello Sport, direttamente dalla redazione, tutto sul momento della sua Inter passando anche per il suo futuro: "Conoscendo Moratti, credo francamente che abbia già deciso. E' una persona intelligente e capace...", ha confessato il tecnico nerazzurro che scherza poi sulla sua imbattibilità, persa mercoledì a Parma: “Non mi sono mai sentito invincibile. Anzi quando me lo hanno ricordato, prima della trasferta di Parma, avevo già capito tutto”. Se Lucio non avesse fatto quell’errore... “Vi dico ciò. Domenica Lucio sarà il migliore. A Parma non ha fatto il solito errore da cavallo imbizzarrito. E’ stato un errore tecnico, in quanto ha sottovalutato la pericolosità di Giovinco. Ci ha chiesto scusa”.

Non c’è un problema attacco: “Guarderei di più dalle parti della nostra porta. Per far tornare i conti in avanti, ci mancano i gol falliti da Pazzini contro Cagliari, Cesena e Parma. A Giampaolo ho spiegato perché non lo vedo in coppia con Milito. A lui non è piaciuto. Ma, quando le nostre strade si separeranno, potrà dire che sarò pure scarso come tecnico, ma onesto come uomo”.E Forlan: “Ci ho parlato e non mi ha mai detto che faccio scelte da pazzo. Gli ho detto che, se fossi un giornalista, penserei di lui ciò che pensate voi. Io però lo vedo lavorare: non molla mai ed è ben voluto”. Sneijder sta dando tanto: “Non pensavo che Sneijder si adattasse così alla mia idea di calcio. Cambiasso, per come interpreta la fase di recupero e il palleggio, è insostituibile. A Parma avrei voluto sostituire Wes, risparmiandogli qualcosa. Ma alla fine ha tenuto bene, merito del lavoro dello staff medico”.

Il ritorno di Guarin: “Ha un motore potentissimo. A Parma poteva essere in panchina, ma ho preferito che si allenasse bene. Spero possa essere il nostro uomo in più: senza di lui perdiamo qualcosa in termini di palleggio”. Il caso Stankovic: “Una cosa è l’aiutare la squadra e me, l’altra sono le condizioni fisiche. Dejan era a limite dopo il primo tempo e dopo il cambio di Nagatomo, non potevo perdere la carta Pazzini, facendolo uscire dopo dieci minuti. Deki mi ha poi detto ‘Ho visto che dovevo uscire io e non ci ho visto più’. Io faccio le mie scelte e in quel momento dovevo inserire Zarate e cambiare modulo”.

Addio al terzo posto? “Numericamente le cose sono cambiate molto ma abbiamo tanti motivi per battere Milan e Lazio. Poi vedremo che faranno le altre. Che sia Champions o Europa League l’Inter deve andare in Europa”. Rialzarsi in vista del derby: “Una gara non può cancellare quanto di buono fatto in passato. Quei tre minuti non si dimenticano, ma c’è rabbia anche per gli errori sotto porta. Se avessimo segnato il 2-2 non so come sarebbe finita. Il vero trauma è stato il 2-1: ho visto 8-9 giocatori a testa bassa e in quel momento avrei voluto chiamare il time out. Domenica però le teste basse non si vedranno. Costruiremo su queste basi un grande derby. Sarà la nostra partita. Ci vuole cuore e coraggio”.

Come si vince il derby: “All’andata Milito segnò proprio nel mio angolo. Ricordo una partita condotta quasi interamente dal Milan e un’Inter perfetta dietro. Ma non so se sarei capace di chiedere ai ragazzi questo tipo di partita, aspettando il Milan nella nostra metà campo. I rossoneri hanno il vento in poppa. Hanno subito il contraccolpo dell’uscita della Champions, ma si sono ripresi ottimamente”. La formazione derby: “I ragazzi la sanno da una settimana. Il presidente mi ha messo un foglietto in tasca”. Derby decisivo anche per i giochi scudetto: “Le cose stanno così. Pensiamo a noi. Abbiamo tante cose da affrontare e lo dico se dovessimo affrontare la Juve”.

Capitolo giovani: “Manca una categoria intermedia. Sarebbe l’ideale se un 23enne potesse giocare contro un 30enne senza l’assillo di San Siro”. Si pensava, dal suo arrivo, a un’Inter più giovane: “Per giocare nove partite alla morte serve il giusto mix. Per fare un esempio, Obi e Poli non possono giocare insieme, ma uno in coppia con Cambiasso. Poi a fine stagione si programma dall’inizio quella futura. Se Dio e Moratti loi vogliono, ne riparleremo". Il suo futuro: “Il presidente ha già le idee chiare. Ha già deciso cosa fare”.

E se Strama fosse sedotto e abbandonato, cosa farebbe: “In Primavera non torno. Se non fossi passato in prima squadra, avrei pensato a un secondo anno in Primavera. Ora non posso tornare indietro”.

 
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.LeoPinto
view post Posted on 4/5/2012, 10:28     +1   -1




Strama:”Non aspetteremo il Milan,voglio coraggio e cuore.Moratti ha già deciso,non torno in Primavera”

“Il momento “più” emozionante qui all’Inter? E’ accaduto durante il mio primo ingresso nello spogliatoio della prima squadra. Prima di entrare parlo con Marco Branca, che inizialmente pensava di venire con me e che poi invece ha pensato di lasciarmi andare da solo, per dare forza alla mia persona e alla mia presenza. “Vai”, mi dice il direttore. Vado. Ricordo la scena della porta che fa da confine fra una stanza e lo spogliatoio dei ragazzi: non mi accorgo che è scorrevole, io cerco di spingerla. Che figura, uno dei momenti più bassi che io ricordi… Quindi entro, vedo tutti, penso a quanti milioni di euro sono seduti o in piedi in quella stanza, e a quel punto anche il mio ego ha un momento di sbandamento. C’è un grande silenzio, lo rompo raccontando ai ragazzi chi ero e chi sono, che mi rendevo conto di non essere stato un grande giocatore – anche se nel mio piccolo non scherzavo affatto – né un allenatore di prima squadra: ho pensato di essere trasparente, ho optato per un mix di umiltà e idee chiarissime e gli ho detto “Quel che so fare ve lo do, e cercheremo di portarlo avanti insieme”. Insomma, ho usato la sincerità: tendendo al basso come approccio ma guardando in alto come concetti calcistici».

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PRIMA SCONFITTA

“Non mi ero mai sentito invincibile. Anzi, quando alla vigilia di Parma mi hanno ricordato che ero imbattuto,avevo capito tutto…”



L’ERRORE DI LUCIO

“Intanto segnatevi questa: Lucio sarà il migliore in campo, domenica sera.A Parma non ha fatto il solito errore da cavallo che parte lancia in resta: è stato più un errore tecnico, ha sottovalutato la pericolosità di Giovinco in fase di pressing. Cosa ha detto, dopo? Ha solo alzato la mano e chiesto scusa, a tutti”



MANCANO I GOL DI PAZZINI

“Per far tornare i conti ci mancano soprattutto le tre grandi chance avute da Pazzini, contro Cagliari, Cesena e Parma. Ma guarderei di più a quello che succede dalle parti della nostra porta. Mi preoccuperei di più se non
si presentasse mai davanti alla porta e invece ogni volta che è entrato ha inciso, pur senza segnare. Gli ho chiarito perché non lo vedo con Milito, lui non è stato contento, ma credo che quando le nostre strade si separeranno, potrà dire che sono scarso come allenatore ma onesto come uomo”



FORLAN SI IMPEGNA

“Lui non mi ha mai detto: “Mister, le sue sono le scelte di un pazzo”, anche se gli ho spiegato che se fossi un giornalista penserei di lui quello che pensate voi. La differenza è che io lo vedo allenarsi: non molla mai, ed è benvoluto da tutti”.



SNEIJDER E CAMBIASSO I MIGLIORI

“Non credevo che Sneijder potesse sposare la mia idea di calcio così, indossandola come un abito su misura. A Parma, con un cambio in più, avrei potuto risparmiargli qualcosa. Però ha finito bene: lo staff medico ha fatto un ottimo lavoro, me lo ha ridato già pronto . E Cambiasso, per come sa interpretare la fase di recupero palla ma anche quella di palleggio, è inamovibile nel mio centrocampo”.



GUARIN L’UOMO IN PIU’

“Fredy ha un motore potentissimo, a Parma poteva venire in panchina ma ho preferito che si allenasse bene. Spero possa essere il nostro uomo in più: senza di lui perdiamo qualcosa in termini di palleggio in mezzo al
campo”




IL CAMBIO DI STANKOVIC

“Una cosa è la voglia di aiutare la squadra e, sarò presuntuoso, anche me. Un’altra le condizioni fisiche: Deki era già al limite a fine primo tempo e dopo aver rinunciato a Nagatomo, non potevo cambiare un altro e poi rischiare di dover fare uscire pure lui 10’ dopo, perdendo così la carta Pazzini. Dejan poi me l’ha confessato: “Ho visto che dovevo uscire io e non ci ho visto più”.Ma lui fa il giocatore, io devo fare l’allenatore e in quel momento
la partita dovevo cambiarla io, con Zarate e un altro sistema di gioco”




LA SCONFITTA DI PARMA

“Numericamente le cose sono cambiate molto, ma noi abbiamo un milione e cinquecentomila motivi per battere il Milan e la Lazio, e poi vedremo cosa avranno fatto Napoli e Udinese. Che sia Champions o Europa League, una squadra come l’Inter deve stare in Europa. E faremo di tutto per esserci. Si ribadisce che non può essere una gara a ridimensionare le altre sei della mia gestione. Quei 3’ assurdi non si cancellano, ma la rabbia è anche per gli errori fatti dopo, in attacco: se avessimo segnato il 2-2, non so come sarebbe finita. Il vero trauma era stato il 2-1: per la prima volta ho visto 8-9 giocatori a testa bassa, avrei voluto poter chiamare un time out. Però alla fine ne ho visti 18 molto arrabbiati e sono sicuro che domenica nove a testa bassa non si rivedranno. E’ su queste basi che costruiremo un grande derby”



CORAGGIO E CUORE NEL DERBY

“Già da stamattina (ieri) ho voluto gente a testa alta, non abbattuta. E’ la nostra partita: voglio coraggio e cuore. Sarà banale, ma è la parola che riassume tutto ciò che non si allena: è la vera arma in più che hai dentro. All’andata ero nell’angolo dov’è venuto ad esultare Milito e ricordo una partita condotta quasi sempre
dal Milan, con una fase difensiva dell’Inter al limite della perfezione. Ma lo dico con sincerità: non sarei capace di chiedere ai miei di replicare quel derby, aspettando il Milan nella nostra metà campo. Poi magari ci
mettono lì loro. La formazione? Quella del derby la sanno da una settimana: mi ha messo un foglietto in tasca il presidente…”




JUVE-MILAN? PENSIAMO A NOI

“Credo che il Milan abbia accusato un minimo contraccolpo dopo l’eliminazione dalla Champions, ma sono stati bravissimi a non mollare—il rischio c’era dopo Fiorentina e Bologna—e ora hanno il vento in poppa. Se regalassimo lo scudetto alla Juve? “I latini dicevano “Sic stantibus rebus” e a Roma si dice: questi sono i fatti.
Pensiamo a noi, abbiamo già così tante cose da affrontare. E lo direi anche se dovessimo incontrare la Juve”




IL PROBLEMA DEI GIOVANI

“Ci manca una categoria intermedia: sarebbe ideale che un 23enne potesse giocare contro un 30enne senza l’assillo di San Siro che se lo mangia alla prima occasione. Un’Inter meno giovane di quel che si pensava con me? Perché per gestire nove partite alla morte, serviva l’Inter migliore, che per me è frutto di un giusto mix: per fare un esempio, non Obi e Poli insieme,ma Obi o Poli con Cambiasso. Poi, a fine stagione, si potrà riprogrammare ex novo, e l’Inter ha una batteria di under 25 molto interessante. Se Dio e Moratti vorranno, ne riparleremo..”



MORATTI HA GIA’ DECISO

“Moratti è libero di scegliere come meglio crede e io credo che lui abbia già deciso cosa fare: è bravo a depistare, ma ho la sensazione che abbia già le idee chiare. In ogni caso alla Primavera non torno: avrei potuto pensare
ad un secondo anno se non fosse successo tutto quello che è successo, ma per un fatto di mio percorso personale, no, non sarebbe giusto tornare indietro”



10 CONSIDERAZIONI SULL’INTERVISTA DI STRAMACCIONI IN GAZZETTA

1- Comunque vada, questo Stramaccioni è un bel personaggio e gli auguro di ottenere grandi risultati in carriera. Arguto, intelligente, presuntuoso, sicuro di sè, preparato, di personalità: ha tutto per fare una grande carriera.

2- Branca e Ausilio nella sua avventura all’Inter non l’hanno mai lasciato solo, neppure ieri in redazione alla Gazzetta. Stavolta, più delle altre volte, hanno protetto e accompagnato il mister come meglio non avrebbero potuto. E lo stesso vale per Moratti.

3- Cambiasso è l’allenatore in campo, non se ne priverà mai dall’inizio. Trovare altre spiegazioni, come già scritto anche nell’ultimo post, è esercizio di malafade.

4- Per far rendere al meglio Sneijder serve convincerlo di essere indispensabile. Stramaccioni lo ha fatto ed ha avuto pure la fortuna di capitare nel periodo pre-Europei…

5- Per Stramaccioni Milito, Pazzini e Forlan sono prime punte. Ha comunque dato sia al Pazzo che all’uruguaiano le chance per cambiare certe gerarchie o per convincerlo a cambiare idea. Le hanno sprecate. In qualunque caso comunque lui e l’ex Samp non faranno parte della stessa squadra il prossimo anno…

6- Anche nel derby, soprattutto nel derby, nessun giovane a centrocampo, a meno che Stankovic non sia in condizione di scendere in campo. Per Obi e Poli appuntamento alla prossima stagione. Probabilmente senza Stramaccioni

7- Non faremo una partita ultradifensiva con il Milan, non è nel DNA del mister. Mi resterà la curiosità di capire come avrebbe giocato in un ipotetico scontro con il Barcellona…

8- Nell’ottica di Stramaccioni comprendo che non possa tornare ad allenare una Primavera dopo una prima squadra all’Inter. Sarebbe un peccato perderne il controllo sulla carriera, ma eventualmente il treno ripasserà se si mostrerà all’altezza. Bene ha fatto a salirci, certe occasioni non si rifiutano e lui paura di bruciarsi, come chiunque è conscio delle proprie qualità, non ce l’ha mai avuta.

9- In Italia il gap tra Primavera e calcio professionistico è enorme. Manca il cosiddetto campionato riserve, non tanto le seconde squadre da far giocare in Prima Divisione. Però a 23 anni, caro mister, o sei già calciatore oppure…

10- L’Inter non può restare fuori dall’Europa, anche se fosse l’Europa League. E anche su questa base ci giocheremo il derby per vincerlo. Il mister sa che battere il Milan potrebbe ancora cambiare le sue sorti professionali. Per un uomo di sport non c’è una sola ragione per non impegnarsi al massimo, nessuna.



SIMONE NICOLETTI

http://www.fabbricainter.com/2012/05/04/st...o-in-primavera/
 
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view post Posted on 7/5/2012, 14:06     +1   -1

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E' un Massimo Moratti decisamente soddisfatto quello che fa capolino sotto gli uffici Saras. Intervistato brevemente dai cronisti, il presidente dell'Inter ha confermato di fatto Andrea Stramaccioni sulla panchina dell'Inter.

"Sì, sì, certo. Lo confermo", ha risposto alla domanda sul tecnico nerazzurro. "Il derby? C'è grandissima soddisfazione per com'è andata e per come l'abbiamo giocato. Una partita giocata ottimamente dai giocatori e diretta alla perfezione dall'allenatore, che ha dimostrato di saper gesitre un match così delicato". Poi la stilettata all'arbitro. "Rizzoli ha causato un qualcosa che ci potesse dare fastidio". E su Cordoba e la Juve, Moratti parla chiaro. "Ivan è una grande persona, lo rivedremo in un nuovo ruolo in società (come vi avevamo già anticipato noi in questo articolo). La Juventus? Scudetto meritatissimo per il gioco espresso, faccio i complimenti. Ma che finiscano le polemiche".

Infine una battuta sulla visita di De Laurentiis: si parlerà di Lavezzi all'Inter? Moratti dribbla con una bugia: "Non sapevo che Aurelio fosse qui..."

 
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#StramaStay - Il tecnico nerazzurro si sta meritando la conferma

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L'altalena continua in casa Inter. E con essa, su di essa, viene piazzato Andrea Stramaccioni. Movimento ondulatorio a più non posso. Si gioca ogni tre giorni da tempo, e ogni tre giorni se ne sente una nuova. Resta, va, resta, va. Partenza fulminante: resta. Sabbie mobili di Firenze: va. Rimonta su rimonta: resta. Ko al Tardini: va. Derby, mamma mia che derby: resta. Incertezza pura.

La verità è una e resta quella ineccepibile del campo: Stramaccioni sta dimostrando di valere la Serie A e, soprattutto, di valere una big come l'Inter. A una prima occhiata sembrerebbe un Leonardo-bis, ma a grattare bene si trova qualcosa di più. Perché se Leo si era limitato a mettere tutti al spoto giusto e riconsegnare fiducia a un ambiente spento, Stramaccioni ha fatto il salto. E' andato oltre. Tanti i meriti dell'ex tecnico della Primavera. Come Leo, Strama ha infuso certezze e restituito brillantezza nella testa, prima ancora che nelle gambe. Ha saputo 'rompere' con il passato e, in particolare, ha innestato nella testa dei giocatori il dubbio. Il dubbio di poter fare meglio e di poter attuare un gioco migliore sotto tutti i punti di vista. Un gioco più adatto alle caratteristiche dei singoli.

Un capolavoro. Di fatto, Stramaccioni non ha sbagliato niente da quando è sulla panchina dell'Inter. A livello tattico ha sempre azzeccato la lettura dei match, sia alla vigilia che in corsa. E quando è andata male, è perché l'hanno tradito i singoli. Per qualcuno è una sorpresa, ma non per chi lo segue dai tempi delle giovanili della Roma. Recuperando quasi tutti i giocatori di qualità (ahi ahi Forlan...), ecco che l'Inter sembra un'altra squadra. Sneijder, Alvarez e Zarate fanno la differenza, mentre Guarin, Obi e Poli a centrocampo consentono a Stankovic e Cambiasso di tornare ai fasti di un tempo. Le vittorie di Udine e nel derby le due ciliegine, due tappe che dimostrano come l'Inter, con il giusto felling tra tecnico, squadra e società, sia ancora tra le migliori in Italia. Nonostante tutto.

Stramaccioni aveva la missione di vincere il più possibile e ci sta riuscendo. Arriverà il mercato, la gara con la Lazio deciderà se sarà Champions o Europa League e tutto il resto. Intanto, Moratti si sta convincendo a trattenerlo in panchina, mentre il popolo nerazzurro è quasi tutto dalla sua parte: e già questo è un merito che in pochi hanno avuto. #StramaStay

 
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view post Posted on 9/5/2012, 08:48     +1   -1

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Mondonico: "Strama, fascino e bravura. I giocatori..."

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Intervenuto a Sky Sport 24, Emiliano Mondonico, ex tecnico del Novara tra le altre, ha speso splendide parole per Andrea Stramaccioni, confermato dal presidente Moratti per la panchina dell'Inter: "Stramaccioni è un allenatore giovane che parla da vecchio, un po' strano. Ha saputo convincere, ha il suo fascino e non è facile esprimersi all'Inter così. Per chi arriva dal settore giovanile è ancora più dura. Il parere dei giocatori poi mi sembra sia estremamente positivo e questo è molto importante".

 
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view post Posted on 10/5/2012, 10:20     +1   -1

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TMW - Stramaccioni, ecco il triplice ingaggio a salire

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Il rinnovo di Andrea Stramaccioni con l'Inter è ormai una certezza. Le parti si aggiorneranno dopo la sfida con la Lazio, ma Moratti ha deciso di confermare l'allenatore romano. Come si legge su TMW, il tecnico romano guadagnerà nel prossimo triennio rispettivamente 450, 525 e 600mila euro.

 
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Aleksej Ivànovic
view post Posted on 18/9/2012, 11:52     +1   -1




Lo Strama furioso

“Io penso che prima di parlare di Inter provinciale si debba contare sino a dieci e poi sciacquarsi la bocca. Perché questa è la mia società, la mia squadra, che è venuta a Torino a fare la partita per cercare di vincere. Quando gli altri vincono così sono bravi, quando lo facciamo noi siamo provinciali”.


Questo il passaggio cruciale dello sfogo di Andrea Stramaccioni al termine della vittoriosa partita con il Torino. Ho avuto modo di sentire varie opinioni in merito, espresse da tifosi interisti e non. Molti ritengono la reazione eccessiva, sproporzionata rispetto alle affermazioni che l’hanno scatenata. E forse è vero se si limita il giudizio alla sola accusa di “provincialismo” mossa nei confronti della formazione nerazzurra. Qui però, a mio modo di vedere, la valutazione deve spingersi ben oltre, focalizzando l’attenzione sull’ultima parte della frase incriminata. Naturalmente in pochissimi lo hanno fatto, preferendo invece concentrarsi sulla presunta spocchia del giovane Stramaccioni, accusato di essere presuntuoso e antipatico per aver attribuito un’accezione negativa a quel “provinciale” affibbiatogli a più riprese da commentatori e opinionisti televisivi.

Ebbene, io credo invece che il fastidio del nostro mister non derivi tanto dai giudizi successivi al match con i granata, ma bensì dall’atteggiamento generale che i media hanno quando parlano di Inter. La spasmodica ricerca del caso, del risvolto polemico sono all’ordine del giorno e quella frase a chiusura del suo intervento è la testimonianza di come Stramaccioni sia pienamente consapevole di questa situazione. Ritengo quindi molto ingeneroso gettargli addosso la croce per questa uscita che personalmente ho invece apprezzato, soprattutto per lo spirito con cui ha difeso a spada tratta la squadra e la società che rappresenta.

Dopo queste esternazioni mi aspettavo la reazione piccata da parte dei detrattori dell’Inter e, sinceramente, non sono rimasto sorpreso dal fatto che anche molti tifosi nerazzurri abbiano criticato il mister. Una scenario già visto, sia ai tempi del battibecco in diretta tv tra il Mancio e Ordine dopo un contestatissimo Inter-Parma che di quello di Mourinho con Pistocchi nel post partita di Siena-Inter della stagione 2008-09. Non è assolutamente mia intenzione dare patenti di tifo, ma credo che a volte, proprio perché siamo tifosi e non addetti ai lavori, bisognerebbe quantomeno astenersi dal criticare aspramente chi mette la faccia per difendere la nostra squadra. Perché va bene l’obiettività, va bene la critica costruttiva, ma non si può essere sempre più realisti del re.

“A me, che sono innamorato, non venite a raccontare quello che l’Inter deve fare”.
Stramala! (cit.)



www.bausciacafe.com/2012/09/18/lo-strama-furioso/

 
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20 replies since 27/3/2012, 13:57   852 views
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