Strama:”Non aspetteremo il Milan,voglio coraggio e cuore.Moratti ha già deciso,non torno in Primavera”
“Il momento “più” emozionante qui all’Inter? E’ accaduto durante il mio primo ingresso nello spogliatoio della prima squadra. Prima di entrare parlo con Marco Branca, che inizialmente pensava di venire con me e che poi invece ha pensato di lasciarmi andare da solo, per dare forza alla mia persona e alla mia presenza. “Vai”, mi dice il direttore. Vado. Ricordo la scena della porta che fa da confine fra una stanza e lo spogliatoio dei ragazzi: non mi accorgo che è scorrevole, io cerco di spingerla. Che figura, uno dei momenti più bassi che io ricordi… Quindi entro, vedo tutti, penso a quanti milioni di euro sono seduti o in piedi in quella stanza, e a quel punto anche il mio ego ha un momento di sbandamento. C’è un grande silenzio, lo rompo raccontando ai ragazzi chi ero e chi sono, che mi rendevo conto di non essere stato un grande giocatore – anche se nel mio piccolo non scherzavo affatto – né un allenatore di prima squadra: ho pensato di essere trasparente, ho optato per un mix di umiltà e idee chiarissime e gli ho detto “Quel che so fare ve lo do, e cercheremo di portarlo avanti insieme”. Insomma, ho usato la sincerità: tendendo al basso come approccio ma guardando in alto come concetti calcistici».
PRIMA SCONFITTA
“Non mi ero mai sentito invincibile. Anzi, quando alla vigilia di Parma mi hanno ricordato che ero imbattuto,avevo capito tutto…”
L’ERRORE DI LUCIO
“Intanto segnatevi questa: Lucio sarà il migliore in campo, domenica sera.A Parma non ha fatto il solito errore da cavallo che parte lancia in resta: è stato più un errore tecnico, ha sottovalutato la pericolosità di Giovinco in fase di pressing. Cosa ha detto, dopo? Ha solo alzato la mano e chiesto scusa, a tutti”
MANCANO I GOL DI PAZZINI
“Per far tornare i conti ci mancano soprattutto le tre grandi chance avute da Pazzini, contro Cagliari, Cesena e Parma. Ma guarderei di più a quello che succede dalle parti della nostra porta. Mi preoccuperei di più se non
si presentasse mai davanti alla porta e invece ogni volta che è entrato ha inciso, pur senza segnare. Gli ho chiarito perché non lo vedo con Milito, lui non è stato contento, ma credo che quando le nostre strade si separeranno, potrà dire che sono scarso come allenatore ma onesto come uomo”
FORLAN SI IMPEGNA
“Lui non mi ha mai detto: “Mister, le sue sono le scelte di un pazzo”, anche se gli ho spiegato che se fossi un giornalista penserei di lui quello che pensate voi. La differenza è che io lo vedo allenarsi: non molla mai, ed è benvoluto da tutti”.
SNEIJDER E CAMBIASSO I MIGLIORI
“Non credevo che Sneijder potesse sposare la mia idea di calcio così, indossandola come un abito su misura. A Parma, con un cambio in più, avrei potuto risparmiargli qualcosa. Però ha finito bene: lo staff medico ha fatto un ottimo lavoro, me lo ha ridato già pronto . E Cambiasso, per come sa interpretare la fase di recupero palla ma anche quella di palleggio, è inamovibile nel mio centrocampo”.
GUARIN L’UOMO IN PIU’
“Fredy ha un motore potentissimo, a Parma poteva venire in panchina ma ho preferito che si allenasse bene. Spero possa essere il nostro uomo in più: senza di lui perdiamo qualcosa in termini di palleggio in mezzo al
campo”
IL CAMBIO DI STANKOVIC
“Una cosa è la voglia di aiutare la squadra e, sarò presuntuoso, anche me. Un’altra le condizioni fisiche: Deki era già al limite a fine primo tempo e dopo aver rinunciato a Nagatomo, non potevo cambiare un altro e poi rischiare di dover fare uscire pure lui 10’ dopo, perdendo così la carta Pazzini. Dejan poi me l’ha confessato: “Ho visto che dovevo uscire io e non ci ho visto più”.Ma lui fa il giocatore, io devo fare l’allenatore e in quel momento
la partita dovevo cambiarla io, con Zarate e un altro sistema di gioco”
LA SCONFITTA DI PARMA
“Numericamente le cose sono cambiate molto, ma noi abbiamo un milione e cinquecentomila motivi per battere il Milan e la Lazio, e poi vedremo cosa avranno fatto Napoli e Udinese. Che sia Champions o Europa League, una squadra come l’Inter deve stare in Europa. E faremo di tutto per esserci. Si ribadisce che non può essere una gara a ridimensionare le altre sei della mia gestione. Quei 3’ assurdi non si cancellano, ma la rabbia è anche per gli errori fatti dopo, in attacco: se avessimo segnato il 2-2, non so come sarebbe finita. Il vero trauma era stato il 2-1: per la prima volta ho visto 8-9 giocatori a testa bassa, avrei voluto poter chiamare un time out. Però alla fine ne ho visti 18 molto arrabbiati e sono sicuro che domenica nove a testa bassa non si rivedranno. E’ su queste basi che costruiremo un grande derby”
CORAGGIO E CUORE NEL DERBY
“Già da stamattina (ieri) ho voluto gente a testa alta, non abbattuta. E’ la nostra partita: voglio coraggio e cuore. Sarà banale, ma è la parola che riassume tutto ciò che non si allena: è la vera arma in più che hai dentro. All’andata ero nell’angolo dov’è venuto ad esultare Milito e ricordo una partita condotta quasi sempre
dal Milan, con una fase difensiva dell’Inter al limite della perfezione. Ma lo dico con sincerità: non sarei capace di chiedere ai miei di replicare quel derby, aspettando il Milan nella nostra metà campo. Poi magari ci
mettono lì loro. La formazione? Quella del derby la sanno da una settimana: mi ha messo un foglietto in tasca il presidente…”
JUVE-MILAN? PENSIAMO A NOI
“Credo che il Milan abbia accusato un minimo contraccolpo dopo l’eliminazione dalla Champions, ma sono stati bravissimi a non mollare—il rischio c’era dopo Fiorentina e Bologna—e ora hanno il vento in poppa. Se regalassimo lo scudetto alla Juve? “I latini dicevano “Sic stantibus rebus” e a Roma si dice: questi sono i fatti.
Pensiamo a noi, abbiamo già così tante cose da affrontare. E lo direi anche se dovessimo incontrare la Juve”
IL PROBLEMA DEI GIOVANI
“Ci manca una categoria intermedia: sarebbe ideale che un 23enne potesse giocare contro un 30enne senza l’assillo di San Siro che se lo mangia alla prima occasione. Un’Inter meno giovane di quel che si pensava con me? Perché per gestire nove partite alla morte, serviva l’Inter migliore, che per me è frutto di un giusto mix: per fare un esempio, non Obi e Poli insieme,ma Obi o Poli con Cambiasso. Poi, a fine stagione, si potrà riprogrammare ex novo, e l’Inter ha una batteria di under 25 molto interessante. Se Dio e Moratti vorranno, ne riparleremo..”
MORATTI HA GIA’ DECISO
“Moratti è libero di scegliere come meglio crede e io credo che lui abbia già deciso cosa fare: è bravo a depistare, ma ho la sensazione che abbia già le idee chiare. In ogni caso alla Primavera non torno: avrei potuto pensare
ad un secondo anno se non fosse successo tutto quello che è successo, ma per un fatto di mio percorso personale, no, non sarebbe giusto tornare indietro”
10 CONSIDERAZIONI SULL’INTERVISTA DI STRAMACCIONI IN GAZZETTA1- Comunque vada, questo Stramaccioni è un bel personaggio e gli auguro di ottenere grandi risultati in carriera. Arguto, intelligente, presuntuoso, sicuro di sè, preparato, di personalità: ha tutto per fare una grande carriera.
2- Branca e Ausilio nella sua avventura all’Inter non l’hanno mai lasciato solo, neppure ieri in redazione alla Gazzetta. Stavolta, più delle altre volte, hanno protetto e accompagnato il mister come meglio non avrebbero potuto. E lo stesso vale per Moratti.
3- Cambiasso è l’allenatore in campo, non se ne priverà mai dall’inizio. Trovare altre spiegazioni, come già scritto anche nell’ultimo post, è esercizio di malafade.
4- Per far rendere al meglio Sneijder serve convincerlo di essere indispensabile. Stramaccioni lo ha fatto ed ha avuto pure la fortuna di capitare nel periodo pre-Europei…
5- Per Stramaccioni Milito, Pazzini e Forlan sono prime punte. Ha comunque dato sia al Pazzo che all’uruguaiano le chance per cambiare certe gerarchie o per convincerlo a cambiare idea. Le hanno sprecate. In qualunque caso comunque lui e l’ex Samp non faranno parte della stessa squadra il prossimo anno…
6- Anche nel derby, soprattutto nel derby, nessun giovane a centrocampo, a meno che Stankovic non sia in condizione di scendere in campo. Per Obi e Poli appuntamento alla prossima stagione. Probabilmente senza Stramaccioni
7- Non faremo una partita ultradifensiva con il Milan, non è nel DNA del mister. Mi resterà la curiosità di capire come avrebbe giocato in un ipotetico scontro con il Barcellona…
8- Nell’ottica di Stramaccioni comprendo che non possa tornare ad allenare una Primavera dopo una prima squadra all’Inter. Sarebbe un peccato perderne il controllo sulla carriera, ma eventualmente il treno ripasserà se si mostrerà all’altezza. Bene ha fatto a salirci, certe occasioni non si rifiutano e lui paura di bruciarsi, come chiunque è conscio delle proprie qualità, non ce l’ha mai avuta.
9- In Italia il gap tra Primavera e calcio professionistico è enorme. Manca il cosiddetto campionato riserve, non tanto le seconde squadre da far giocare in Prima Divisione. Però a 23 anni, caro mister, o sei già calciatore oppure…
10- L’Inter non può restare fuori dall’Europa, anche se fosse l’Europa League. E anche su questa base ci giocheremo il derby per vincerlo. Il mister sa che battere il Milan potrebbe ancora cambiare le sue sorti professionali. Per un uomo di sport non c’è una sola ragione per non impegnarsi al massimo, nessuna.
SIMONE NICOLETTI
http://www.fabbricainter.com/2012/05/04/st...o-in-primavera/